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Terremoto Pd in Umbria, Zingaretti lo commissaria | Salvini: “Elezioni subito” | Di Maio e Grillo “Serve sistema meritocratico”

Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha deciso di commissariare immediatamente il Partito democratico dell’Umbria. Una decisione presa dopo la comunicazione del segretario umbro Gianpiero Bocci, finito agli arresti domiciliari, di autospendersi (nonostante, attraverso l’avvocato David Brunelli, si dica estraneo alle accuse). Lo stesso ha fatto l’assessore alla Sanità Luca Barberini (anch’egli ai domiciliari) che ha annunciato che lascerà anche la carica di assessore.

La decisione del leader nazionale è stata quindi quella di commissariare la Federazione regionale del Pd dell’Umbria con Walter Verini presidente.

Verini “Pd dell’Umbria è partito sano”

Proprio da Verini arriva un commento sulla vicenda poco dopo le 20 di venerdì: “Il Pd dell’Umbria è scosso dai fatti che sono accaduti in queste ore. Come sempre, abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura e ci auguriamo che tutti i soggetti coinvolti sappiano dimostrare la loro piena correttezza ed estraneità ai fatti contestati. Il Partito Democratico dell’Umbria è un partito sano e da subito continueremo a lavorare, con la segreteria regionale, con i dirigenti comunali e i circoli per l’imminente campagna elettorale per le elezioni europee e comunali”.

La Guardia di finanza ha perquisito anche la sede regionale del Pd, in via Bonazzi, come ufficio del segretario Gianpiero Bocci. Così come sono stati perquisiti gli uffici e le abitazioni delle persone finite agli arresti domiciliari e indagate.

Gianpiero Bocci era diventato segretario del Pd regionale lo scorso dicembre, avendo vinto le primarie proprio contro Verini, grazie anche ad un accordo con la presidente Marini.

L’inchiesta della Procura di Perugia che sta decimando i vertici umbri del Pd (agli arresti domiciliari, tra gli altri, il segretario Gianpiero Bocci e l’assessore Barberini, indagata la governatrice Catiuscia Marini, sottoposta a perquisizioni anche nella sua abitazione) è diventata, comprensibilmente, un caso nazionale, ad un mese e mezzo dalle elezioni europee ed amministrative.


Concorso in ospedale: arresti domiciliari per Bocci, Barberini, Duca e Valorosi


Leader Lega Salvini “Elezioni regionali subito”

Matteo Salvini non commenta come ministro degli Interni, ma da leader della Lega chiede le elezioni regionali anticipate in Umbria. “Senza entrare nel merito degli ultimi arresti – scrive Salvini – i cittadini dell’Umbria sono malgovernati da troppo tempo: elezioni regionali subito!”.

Tra il leader del Carroccio e la governatrice umbra in passato ci sono state scintille, con botte e risposta che hanno riguardato gli aspetti politici e quelli personali.

La Lega umbra, intanto, ha convocato una conferenza stampa per sabato mattina alla presenza di tutti i parlamentari umbri del Carroccio e del consigliere regionale Mancini.

M5s, Di Maio e ministro Grillo “Togliere la sanità pubblica dalle mani dei partiti”

Sull’inchiesta che sta sconquassando la politica umbra interviene il leader del Movimento 5 stelle, Luigi Di Maio: “Quel che è accaduto in Umbria è molto grave, lo è soprattutto perché parliamo di sanità, della salute delle persone, su cui per anni la politica ha speculato senza mostrare vergogna. Prima ancora di gridare al voto, c’è una cosa da fare: dobbiamo togliere la sanità pubblica dalle mani dei partiti! I partiti devono essere lontani anni luce dalle nomine negli ospedali pubblici. Bisogna metterlo per iscritto questo principio, nero su bianco, con una legge. Occorre lavorare per introdurre un sistema più meritocratico, che premi le eccellenze, non gli amici degli amici. Perché di mezzo c’è la salute delle nostre famiglie, dei nostri figli, dei nostri genitori e dei nostri nonni. Sulla sanità il Paese non può permettersi passi falsi ed è il motivo per cui anche sull’Autonomia ho chiesto cautela, perché se lo scopo è ritrovarsi con malati di serie A e malati di serie B io non ci sto!”.

Dello stesso tenore il commento del ministro della Salute, Giulia Grillo: “Spezzare il legame politica-poltrone è una nostra battaglia storica che acquisisce ogni giorno più significato alla luce di episodi come questo. Le indagini faranno il loro corso e non entro nel merito specifico, ma voglio ribadire l’urgenza di riaffermare che la trasparenza, il merito e l’assenza di conflitti di interesse sono punti di partenza necessari e imprescindibili per ogni nomina nella sanità. Andiamo avanti con la nostra battaglia per un sistema sanitario pulito, efficiente e all’altezza del compito a cui la nostra Costituzione lo ha chiamato in difesa del diritto alla salute per ogni cittadino”.

A chiedere elezioni anticipate sono invece i rappresentanti umbri del M5s. “Finisce nel modo più drammatico un ‘regimetto’ opaco che, sin dal 1970, ha governato e sgovernato l’Umbria, esautorando sistematicamente le persone libere, meritevoli e capaci, mentre la Regione precipitava progressivamente in un immobilismo tale da costringere – tuttora e ogni anno – migliaia di giovani ad andarsene, e tante imprese a chiudere“. Così i consiglieri regionali pentastellati Carbonari e Liberati.  “In questi anni il Gruppo M5S in Regione – proseguono – ha non soltanto presentato in Aula quasi 400 interrogazioni sui temi più scottanti – proprio a partire dai concorsi pubblici- ma ha anche inoltrato alle Procure decine e decine di segnalazioni su presunte anomalie relative all’estesa mala gestiopolitico-amministrativa della Regione Umbria. Pur con tutte le garanzie del caso, è quindi evidente come la vicenda odierna rappresenti la pietra tombale su questo sistema politico e partitico: al riguardo, esigiamo dal Pd l’immediata espulsione degli arrestati e la convocazione di elezioni anticipate“.

Ricci propone mozione di sfiducia alla Marini

“Arresti, perquisizioni e indagini nella sanità umbra: la mia lunga esperienza amministrativa e politica mi induce ad aspettare sempre gli esiti delle attività di verifica in atto tese ad accertare, nei diversi livelli, le responsabilità”. Lo dice il consigliere regionale Claudio Ricci. “Sul piano politico, invece, – aggiunge – è da tempo che il sistema della sanità era oggetto di ampie perplessità, sulle modalità gestionali, sin anche rilevate negli atti di parificazione degli organi di controllo amministrativo. Ritengo opportuna la mozione immediata di sfiducia, al Presidente della Giunta Regionale dell’Umbria (la sanità è il 65% del bilancio regionale), e il ritorno alle elezioni anticipate in Umbria (già nel 2019). Noi siamo pronti, con sole liste civiche al Governo della Regione per un reale cambiamento”.

Da registrare anche il commento di Maurizio Ronconi (Movimento per l’Umbria): “Assoluta presunzione di innocenza nei confronti degli indagati e dei costretti del Pd Umbro, fiducia nella magistratura ma altrettanta, fino a prova contraria degli indagati, non una parola di presunta colpevolezza e fastidio per chi sentenzia pur avendo in casa propria questioni penali grandi come una casa. E tuttavia se i sospetti, alla fine fossero, confermati sarà da girare pagina invitando alla porta chi non si è mostrato degno della fiducia della gente”. 

L’inchiesta

L’inchiesta è condotta personalmente dal procuratore De Ficchy. Il numero degli indagati, a vario titolo, sarebbe complessivamente 34. Nel mirino ci sarebbero una decina di concorsi per le assunzioni nell’Azienda ospedaliera ma anche nell’Usl Umbria 1. La Procura ipotizza l’esistenza di un sistema per pilotare i concorsi.

(ultimo aggiornamento alle ore 21.20)