La pasta Amatriciana per un anno nella carta dei menu di tutti i ristoranti del mondo, per una donazione e un atto di solidarietà del valore di 2 euro per ogni piatto che contribuisca alla ricostruzione del comune laziale distrutto dal sisma. Questa la proposta nata in sordina e con tutte le cautele del caso ad opera di un blogger, Paolo Campana, e subito ripresa con entusiasmo dal patron di Slow Food, Carlo Petrini. Ne è nata una sorta di campagna virale che ha coinvolto anche l’Umbria che ora anche con l’adesione dei sindaci e dei territori sensibili, sta cominciando a prendere forma concreta.
Tecnicamente la donazione, 1 euro a carico del ristoratore e 1 dal cliente per ogni piatto di pasta all’Amatriciana consumato, verrà fatta direttamente al Comune di Amatrice tramite un versamento su un conto apposito. Questo almeno per quello che riguarda la proposta nazionale.
Dunque due euro ai terremotati per ogni piatto all’Amatriciana consumato nei ristoranti di Assisi: anche la città di San Francesco aderisce all’iniziativa di beneficenza già raccolta da numerosi ristoratori. “Lo scopo – ha spiegato il sindaco, Stefania Proietti, che per prima, attraverso una diretta streaming, ha invitato tutti a ‘prendere la forchetta in mano’ – è anche quello di coinvolgere i turisti, rassicurandoli sul fatto che la città non ha subito alcun danno dopo il sisma”.
“Numerosi operatori turistici – afferma – ci hanno segnalato forti preoccupazioni sulle reazioni dei propri clienti che chiedono rassicurazioni sullo stato di normalità della nostra città. Per questa ragione, nel ribadire che Assisi non ha subito danni né a persone né a cose, invitiamo tutti i turisti a verificare con i propri occhi la situazione reale collegandosi alle webcam installate in città”.
Si moltiplicano così le iniziative a base di Amatriciana in tutta l’Umbria con diversi ristoranti che la propongono sia a Perugia che a Terni. Alcuni ristoratori ternani hanno deciso di inserire nel proprio menù in modo stabile la pasta all’Amatriciana. Alcune attività di ristorazione, inoltre, hanno deciso di devolvere l’intero incasso derivato dal primo piatto tipico alle popolazioni del sisma. Altri invece seguiranno l’indicazione nazionale per devolvere la loro solidarietà ad Amatrice.
Al Trasimeno invece c’è chi si è inventato la variante “locale” con l’Amatriciana di Mare (o meglio sarebbe di Lago) e per ogni piatto devolve addirittura 4 euro ai terremotati.