Terremoto

Terremoto a Norcia, tensione alle stelle | Volano gli schiaffi

Il terremoto non danneggia soltanto gli immobili, ma logora gli animi, scossa dopo scossa. Non a caso tra i primi sostegni alle popolazioni terremotate arriva anche quello psicologico.

Quel tremare continuo della terra, quei boati che spesso sorprendono nel cuore della notte, sotto una tenda come in un’abitazione ritenuta al momento “sicura”, fanno saltare i nervi. Nessuno ora si sente più sicuro, soprattutto dopo le ultime rilevanti scosse delle 3:34 e delle 12:18 di ieri.

E che la tensione è alle stelle a Norcia, territorio epicentro delle scosse più forti, dopo quella di 6 gradi ad Accumoli che ha fatto crollare Amatrice, lo si è visto ieri mattina al Centro operativo comunale di Norcia.

Diverbio tra amministratori – Una breve discussione animata è infatti finita con il capogruppo di Norcia nel cuore (opposizione) Giampaolo Stefanelli, già primo cittadino (dal 2009 al 2014), dare uno schiaffo al vicesindaco Pietro Luigi Altavilla.

Stefanelli, infatti, stava parlando animatamente con un dipendente comunale per chiedere lumi sulla situazione relativa alla famiglia di sua sorella, senza un tetto ma nemmeno una tenda, a dire dello stesso consigliere comunale.

Toni molto accesi che hanno fatto intervenire l’assessore Altavilla, presente al Coc sotto Porta Romana, con l’intento di calmare Stefanelli. Il risultato però è stato contrario.

L’episodio è avvenuto davanti agli occhi di varie persone e poi ha fatto ben presto il giro della città, anche perché qualcuno ha pensato bene di diffonderlo su Facebook. E se il vicesindaco non ha voluto commentare la vicenda, “non c’è nulla da dire”, a spiegare il contesto in cui è maturato il diverbio – uno spettacolo di certo poco edificante, soprattutto vista la carica pubblica delle persone coinvolte, con lo schiaffo all’assessore che comunque non è giustificabile – è stato il consigliere di minoranza. “Mia sorella e mio cognato, che hanno un figlio con un bambino di un anno, hanno casa inagibile – ci dice Giampaolo Stefanelli – hanno chiesto di poter avere una tenda da posizionare in un campo vicino. Mi sono fatto carico io della questione, visto che sono passati 11 giorni e ancora loro sono senza un tetto né una tenda dove dormire ed i posti disponibili sono  tutti occupati. Dopo 7 volte che andavo a chiedere informazioni, ottenendo sempre risposte evasive, oggi sono esploso”.

I problemi burocratici – Qualche problema burocratico sembrerebbe esserci, oltre al fatto che aumenta l’elenco delle persone che chiede di dormire in tenda pur avendo casa agibile per paura di nuove scosse.

Una denuncia di una situazione particolare è arrivata ieri sera su Facebook, da parte di un uomo che risulta residente a Tolentino ma che abiterebbe in realtà a Norcia da pochissimo tempo, insieme alla sua compagna. “Stavo per fare il cambio di residenza mentre è successo il terremoto quindi avendo residenza a Tolentino non mi hanno pensato per nulla”. Non solo: l’uomo racconta di essere malato tumorale e di essere sbattuto da un ufficio all’altro. “So solo che ho dormito in macchina e che mi sono pigliato pure la polmonite” denuncia. Il suo caso, però, appena uscito alla luce pubblicamente, sarebbe stato subito affrontato, tanto che lui stesso poche ore dopo ha scritto: “volevo ringraziare una persona che nemmeno conosco che ha fatto di tutto per farmi dormire su un letto”.

La questione delle tende – Quante tende ci sono e quanti posti letto sono disponibili? Ci sono persone che non hanno ricevuto assistenza in tal senso? I report della Regione nei giorni scorsi evidenziavano la presenza di posti vuoti  e disponibili. Ma a Norcia si vocifera che tende al momento non ce ne sono.

Anche perché la Regione vuole al più presto trovare soluzioni alternative: alberghi e abitazioni private agibili prima ancora che prefabbricati e case di legno. Sul tema è intervenuta ieri anche la presidente della Regione Catiuscia Marini: “Le scosse ulteriori di questa notte hanno generato paura ulteriore e preoccupazione tra i cittadini. Tengo a precisare che in questi giorni, prima della conclusione delle verifiche di agibilità sugli edifici, i cittadini possono trovare ospitalità nelle tende e/o nelle strutture messe a disposizione dai Comuni oppure anche in camere di strutture ricettive agibili. Inoltre i cittadini che intendono provvedere con autonoma sistemazione (connessa alla effettiva inagibilità) possono usufruire del contributo di cui all’ordinanza già emessa dal Capo protezione civile. Parallelamente a verifiche effettuate sugli edifici si provvederà anche a moduli abitativi alternativi (casette protezione civile) da collocare nelle aree individuate dai Comuni. I cittadini potranno anche optare per sistemazioni autonome con il contributo finanziario pubblico. Attualmente i posti letto in tenda o nelle palestre sono occupati anche dai cittadini che pur avendo edifici agibili hanno paura di dormire nella propria abitazione. E’ possibile individuare posti letto anche in aree più distanti dalla zona del cratere del sisma… questi primi giorni sono di emergenza e quindi è difficile individuare soluzioni che non siano collettive. Moltissime persone di altri Comuni della regione si sono offerte di ospitare gratuitamente nelle proprie abitazioni le persone in questi giorni anche di paura in attesa delle soluzioni di medio periodo. Siamo a disposizione per questo“.

La conta dei danni e gli sfollati – Quanti siano al momento gli sfollati reali è difficile dirlo. Oltre mille persone, quindi più di un quinto della popolazione nursina, dorme fuori casa, assistita dalla protezione civile regionale.

I sopralluoghi, però, sono in corso e ci vorranno giorni per capire il numero esatto di case agibili o no. Le scosse, poi, continuano, anche di entità rilevante, e quindi potrebbero creare nuovi danni e rendere necessari ulteriori sopralluoghi. In un contesto del genere alcuni ordini professionali ed associazioni si sono messi a disposizione gratuitamente per sopralluoghi, a supporto e integrazione del servizio pubblico comunale.