Dopo 19 mesi dalla prima scena girata a Castelluccio di Norcia, “Il lento inverno” di Andrea Sbarretti sarà presentato il 3 maggio alle ore 21 al cinema Politeama di Terni, dove resterà in programmazione fino all’8 maggio. In sala, assieme al regista, ci sarà anche il cast del film. Parte del ricavato della serata sarà devoluto in beneficenza.
Il film si concentra sul secondo inverno da terremotati degli abitanti di Norcia. E’ la storia di una famiglia di agricoltori. Benedetto ha 57 anni e ricorda benissimo quella mattina, quando le mura della sua casa gli caddero addosso. E per uno senza famiglia come lui, fu quasi naturale accettare un eventuale epilogo della vita. “Muoio sereno, la mia vita migliore l’ho già vissuta”. Ora vive nell’unico casolare rimasto agibile insieme a sua sorella Stefania, al marito di lei e al loro figlio Pier. Pier vede in Benedetto un fratello maggiore, uno con cui confidarsi. Ed è a lui che chiede aiuto per andare a lavorare a Tolentino, nella fabbrica di un amico di famiglia. Benedetto ha paura di invecchiare. Vorrebbe innamorarsi di Claudia, una ragazza di 24 anni più giovane di lui che vive sempre in Valnerina, a Scheggino. Ma la differenza di età e le macerie psicologiche, dovute alle difficoltà di una ricostruzione lenta, ostacolano il loro rapporto.
Lasciare Norcia non è facile. Noi Umbri siamo un po’ come le ostriche raccontate da Giovanni Verga: siamo attaccati al nostro scoglio. Fuggire significa andare incontro a pene ancor maggiori di quelle che avremmo restando qua. Restando in un territorio martoriato dal sisma.
“In inverno le lumache chiudono l’epifragma e se ne stanno nascoste nelle intercapedini dei muri. Le temperature si abbassano, vanno sotto lo zero e loro restano lì. Molte muoiono, ma la maggior parte riesce a superare l’inverno e in primavera risorge “.
Questo dice Pier a suo zio ed è la sintesi del film. In questa frase, in un nucleo densissimo, si condensa tutta la poetica del racconto. Gli Umbri sono come le lumache: abituati a soffrire per riuscire a superare i periodi difficili. Saranno anni di fatica per i Nursini, ma con la loro tenacia saranno in grado di superarli e di tornare a far risplendere la loro Valle.