E’ arrivato l’apprezzamento da parte del sindaco di Perugia, Andrea Romizi, nei confronti del Prefetto del capoluogo umbro, Antonella De Miro, per il lavoro in merito al terremoto Gesenu. Il primo cittadino ha voluto esprimere la vicinanza sua e dei perugini durante le celebrazioni per la giornata delle Forze Armate del 4 novembre. “Consentitemi – ha detto Romizi – in questa giornata, di esprimere l’apprezzamento e la gratitudine dei perugini tutti nei confronti del Sig. Prefetto, per l’impegno di alto profilo, a lei peraltro non nuovo, di cui sta dando prova, anche in questi giorni, nella nostra città. Così come accaduto in occasione di altri incarichi da lei svolti – ha proseguito il Sindaco – sta dimostrando coraggio, dedizione alla cosa pubblica e un forte impegno per la legalità, in modo da rassicurare i cittadini e stringerli attorno ai servitori dello Stato”.
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A riguardo, si muove intanto anche Montecitorio, dove l’onorevole Adriana Galagano (Sc) ha interpellato il governo sull’affaire perugino della Gesenu. “L’inchiesta sui rifiuti – scrive Galgano – che ha coinvolto Gesenu ha aperto uno scenario inquietante sulla gestione della partecipata portando a galla anche presunti legami con la mafia. A questo si aggiungono l’incognita relativa alla prosecuzione delle attività dell’azienda che si occupa della raccolta e dello smaltimento nel Perugino e quindi la preoccupazione per i risvolti che potrebbero coinvolgere i 500 lavoratori che ruotano intorno alla società”. Adriana Galgano ha dunque presentato un’interpellanza urgente ai ministri dell’Interno, dell’Ambiente e del Lavoro chiedendo loro di “avviare un’attenta riflessione in merito al provvedimento adottato dal prefetto di Perugia, che ha confermato l’acquisizione di ‘molteplici congruenti elementi per ritenere sussistente il pericolo di infiltrazione mafiosa in Gesenu spa’, in modo da contribuire a fare chiarezza, in tempi rapidi, su eventuali responsabilità e garantire dunque, ad ogni livello, trasparenza e legalità”. Nel testo, la parlamentare sollecita anche l’adozione di “tutte le iniziative possibili per tutelare la centralità e la funzionalità del servizio di raccolta dei rifiuti, di pulizia delle città e di gestione dello smaltimento dei rifiuti stessi” e per “difendere la storia industriale ed i livelli occupazionali dell’azienda”.
Riunioni – Intanto, dopo le ultime novità giudiziarie e il sequestro disposto dal gip Avenoso alla discarica di Pietramelina, mentre si aspettano i risultati dei prelievi dal torrente Mussino, questo pomeriggio si svolgerà il Cda di Gesenu, mentre venerdì sarà il tempo dell’Assemblea dei Soci, alla quale il Movimento 5 Stelle ha chiesto di partecipare, rimarcando come “il Comune di Perugia ovvero i cittadini di Perugia possiedono il 45% delle quote Gesenu, il servizio di igiene urbana svolto a Perugia vale 44 milioni di euro su 120 milioni di fatturato della Società (dati bilancio 2014). I cittadini e i lavoratori non possono essere lasciati fuori della porta. Non accetteremo soluzioni prese nelle segrete stanze. Il Comune di Perugia deve prendere le dovute distanze dai soci privati e dalle vicende che li interessano e che rischiano di paralizzare tutte le attività, ma ci danno la grande occasione di riprenderci il servizio e di dare una sterzata nella politica di gestione dei rifiuti. Un privato che non fa investimenti se non finanziati dal pubblico e dalle tariffe, che non ha rischi di impresa sugli investimenti né sulla riscossione delle morosità, che i perugini anche quest’anno si sono accollati per oltre 3 milioni e quattrocentomila euro, non è un imprenditore, ma un soggetto che utilizza guadagni sicuri, con altrettanti margini di profitto sicuri, per la propria bancabilità e per andare a rischiare altrove. La vicenda Gesenu merita di essere definita in condivisione con i cittadini. Per questo abbiamo chiesto al Sindaco Romizi di poter partecipare all’Assemblea dei soci di venerdì prossimo. Il Sindaco non lasci i cittadini fuori della porta“.
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