Sopralluogo dei tecnici del Parco nazionale dei monti Sibillini per verificare i danni causati dalle scosse di terremoto degli ultimi mesi e dalle frane e slavine che ne sono conseguite. Sopralluogo che arriva dopo l’allarme lanciato su Facebook su possibili danni alla falda acquifera che alimenta il lago di Pilato.
Nella giornata di martedì, scrive l’Ente Parco dei Sibillini sulla sua pagina Facebook, il direttore e i tecnici del Parco hanno partecipato a un sopralluogo alle Gole dell’Infernaccio insieme a Comune di Montefortino, Protezione Civile, Unione Montana dei Sibillini e Carabinieri Forestali. “Le immagini che mostriamo – spiegano dal Parco – rendono solo vagamente l’idea delle profonde modificazioni causate da enormi frane e slavine, indotte dagli eventi sismici e dalla imponente nevicata di gennaio. Le infrastrutture, e in particolare la strada da Rubbiano e i sentieri, sono state gravemente danneggiate, il ponte alle Pisciarelle è crollato e il percorso è in molti punti interrotto da massi, cumuli di neve e tronchi e detriti trasportati dalle slavine, rendendo al momento impossibile la fruizione. Una frana ha sbarrato il corso del fiume Tenna, creando un suggestivo laghetto dalle acque cristalline. Ci auguriamo che presto vengano realizzati gli interventi, in armonia con il nuovo equilibrio naturale, necessari a far tornare in uno degli angoli più spettacolari del Parco”.
Il sopralluogo ha quindi interessato la parte marchigiana del Parco, non molto distante dal confine con l’Umbria. Zona che era stata domenica scorsa al centro di un’escursione del blogger Gianluca Vignaroli, che sulla sua pagina Facebook “Avventure di montagna” aveva lanciato l’allarme sulla situazione del lago di Pilato, lo specchio d’acqua composto da due laghetti poco distante da Castelluccio di Norcia.
Ora è lo stesso Vignaroli ad integrare la sua documentazione fotografica sullo stato delle creste dei monti Sibillini, con una notizia che sembra positiva: sembra che – anche se poca – l’acqua nel lago di Pilato ci sia ancora. Un altro escursionista ha infatti scattato nella giornata di ieri (17 maggio) delle foto più da vicino al lago. “Non voglio cantare vittoria, ma sembra che ci sia acqua, poca, molto poca, ma ce n’è! Incrociamo le dita, forse nulla è perduto” è il commento di Gianluca Vignaroli.
E su “Avventure di montagna” sono comparse anche varie foto che documentano le spaccature create dal terremoto su vari monti che compongono la catena dei Sibillini. La cresta della Cima del Redentore, spiega Vignaroli “non è stata danneggiata dal sisma, riguardo il Pizzo del Diavolo e la Cima del Lago il discorso è invece ben diverso. Le immagini sottostanti riguardano nell’ordine la Cima del Lago, la cresta che collega la Cima del Lago con la Cima del Redentore, il Pizzo del Diavolo e per ultimo il Monte Vettore. Non voglio aggiungere altro se non che durante quest’ultimo periodo – evidenzia – è stata fatta un po’ di confusione da parte degli organi di stampa riguardo i nomi delle montagne interessate dai movimenti tellurici: tutti citano il Monte Vettore ma non è questa la montagna interessata principalmente dai fenomeni degli ultimi mesi, la sua vetta è integra così come la lunga cresta che la collega con il Monte Banditello, solo su quest’ultima vetta (erbosa) sono presenti alcune crepe sul terreno (irrisorie rispetto a quelle mostrate nelle immagini sottostanti)”.
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