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TERREMOTO ED IL RECUPERO DI VALLO DI NERA: UN CASO INTERNAZIONALE

Dopo l'interessamento di molte riviste a tiratura nazionale,di trasmissioni televisive, di alcuni autori di manuali di architettura, il recupero di Vallo di Nera effettuato a seguito del terremoto diventa un caso di interesse internazionale. Al piccolo centro storico della Valnerina, preso ad esempio per i risultati e la sensibilità con cui sono state affrontate le problematiche del ripristino post sismico, della valorizzazione e della conservazione qualitativa, è stato dedicato uno studio appena pubblicato in un volume, in lingua italiana e inglese. Il libro e lo studio, realizzati dalla ricercatrice Lunella Ferri, rientrano in un progetto di iniziativa comunitaria L.O.T.O., acronimo di Landscape Opportunities for Territorial Organization, che si è occupato dell'identificazione, della riqualificazione e del recupero del paesaggio dopo gli eventi calamitosi, prendendo in considerazione alcune “buone pratiche” di valore generale. Il programma è stato coordinato dalla Regione Lombardia e ha coinvolto il Ministero dei Beni Culturali italiano, la Regione dell'Umbria assessorato alle politiche agricole e al paesaggio (che ha finanziato la pubblicazione), le Regioni Marche, Emilia Romagna, Veneto, l'Istria Regional Government, la Repubblica di Slovenia, l'Università di Monaco, l'Istituto di progetti urbani di Bucarest, la Facoltà di Architettura dell'Università di Budapest.”Anticipando modalità tecniche e organizzative che solo più di recente sono entrate nella cultura e nelle pratiche correnti, a Vallo di Nera gli obiettivi sono stati perseguiti e messi in atto attraverso uno strumento urbanistico ordinario, qual è il Piano di Recupero, mostrando come l'innovazione può essere praticata anche utilizzando strumenti tradizionali.” -ha scritto nella prefazione del libro Sandra Camicia, responsabile scientifico del progetto per la Regione Umbria.In ottanta pagine vengono ripercorse con scritti e suggestive fotografie del prima e del dopo restauro, tutte le fasi di progetto ed esecuzione della ricostruzione post sismica, con un'analisi del sistema insediativo, dell'impianto urbanistico e del contesto ambientale che mette in evidenza l'elevato valore intrinseco dell'abitato, rappresentato dalla tessitura urbana, ma anche dagli elementi architettonici presenti in maniera diffusa, dai materiali omogenei, dalle peculiarità del sito.Molto interessante la parte dedicata alle normative, alle procedure, ai tempi della ricostruzione e alla scelte adottate con la redazione dei piani di recupero e dei piani particolareggiati, con i vincoli di “facciata” sui bei prospetti medievali, il divieto o le eccezionali deroghe per l'apertura di nuove finestre, l'eliminazione delle superfetazioni come bagnetti pensili, tettoie, balconcini, la conservazione e il ripristino dei caratteri ambientali.Un altro aspetto fondamentale, su cui la ricerca si è soffermata, è stata la scelta dei tetti e delle murature. Una scelta che ha coniugato salvaguardia paesaggistica e regole antisismiche. I tetti di Vallo di Nera hanno conservato l'andamento delle falde e la copertura in coppi vecchi, hanno mantenuto la struttura in legno che a differenza del latero-cemento si è dimostrata più efficace rispetto alla difesa del rischio sismico, perché più elastica e leggera. Le murature, restate a pietra con faccia a vista, hanno comportato soluzioni tecniche più elaborate, come la risarcitura, lo scuci-cuci e le iniezioni di cemento, ma hanno sicuramente garantito il mantenimento dell'aspetto esterno. La pubblicazione, intitolata “Il caso di Vallo di Nera: paesaggio urbano e ricostruzione post terremoto in un piccolo centro storico” descrive in dettaglio i quattro principali tematismi perseguiti: la qualità architettonica degli edifici, la morfologia insediativa e gli spazi aperti, i valori visivo-percettivi del paesaggio, i beni culturali e l'identità locale, soffermandosi sul coinvolgimento della popolazione, che attraverso un'opera di coinvolgimento e sensibilizzazione è stata decisiva per la messa in atto delle proposte progettuali.