(Ale. Chi.) – L'Assessore regionale Stefano Vinti è intervenuto a proposito delle dichiarazioni dell'INGV sul terremmoto di Gubbio, avvenuto l'altro ieri. Una frase, quella del dottor Selvaggi, funzionario di sala sismica, che aveva lasciato un pò perplessi: ''Speriamo – ha dichiarato Selvaggi – che dopo quell'episodio siano state adottate misure precauzionali grazie alle quali palazzi e case possano resistere a scosse sismiche importanti''. La terra intanto oggi ha tremato di nuovo nel bacino di Gubbio e Pietralunga: secondo quanto segnalato dall'INGV una scossa di 3.2 di magnitudo è stata registrata dai sismografi alle 13.14, ad una profondità di 9.2 km.
La nota di Vinti – In articoli apparsi sulla stampa del 19 dicembre 2013 (ANSA del 18/12/13) sono state diffuse informazioni riguardanti l’evento sismico del 18 dicembre 2013 di magnitudo 3.9 verificatosi nel territorio di Gubbio.
Il comunicato ANSA riporta indicazioni degli esperti INGV circa le caratteristiche principali del terremoto e considerazioni sull’evento sismico del 1984. Gli esperti auspicano poi che siano state adottate misure precauzionali per la resistenza degli edifici.
Considerato che allo stato attuale non è possibile prevedere quando un evento accadrà mentre sono individuate le aree che, per proprie caratteristiche, sono soggette a fenomeni sismici, la Regione, è intervenuta nel settore della prevenzione.
La normativa antisismica per la costruzione dei nuovi edifici nel Comune di Gubbio è applicata dal 1981, anno di prima classificazione sismica. La ricostruzione di molti edifici, a seguito degli eventi sismici avvenuti in Umbria nel 1984 a Gubbio e nel 1997 a Colfiorito, realizzati prima del 1981, ha tenuto conto della sismicità della zona e dei possibili effetti locali.
La Regione è intervenuta, inoltre, per la prevenzione e la mitigazione del rischio sismico, con specifiche norme. Infatti è stata la prima ad emanare nel 2002 una legge proprio per la prevenzione sismica del patrimonio edilizio, di fatto anticipando la norma nazionale del 2009, Legge n. 77 (ricostruzione in Abruzzo), la quale all’articolo 11 destina, appunto, specifiche risorse agli interventi per la prevenzione del rischio sismico.
La Regione dell’Umbria, applicando la normativa nazionale, ha cofinanziato, nonostante i tagli imposti dai Governi centrali, con proprie risorse interventi e programmi di prevenzione sismica per il prossimo triennio. Sempre nella prospettiva di mitigare il rischio sismico, l’Amministrazione regionale ha impiegato parte delle risorse europee per azioni di prevenzione sismica su alcuni “edifici pubblici rilevanti”, cioè strategici in caso di emergenza, nonché per la realizzazione di verifiche e di indagini di microzonazione sismica.
Nonostante la difficoltà nel reperire risorse finanziarie, quindi, la Regione Umbria ha attivato in maniera continuativa misure ed azioni per la prevenzione del rischio sismico impiegando quanto era disponibile, anche del proprio bilancio, nella consapevolezza tuttavia che sarebbero necessarie risorse notevolmente maggiori per l’adeguamento sismico del patrimonio edilizio.
Il Governo centrale dovrebbe investire ben altre risorse, rispetto a quelle impiegate, in termini di riduzione del rischio sismico e di salvaguardia del territorio dal dissesto idrogeologico, invece che spendere risorse pubbliche in grandi opere, giudicate da molti, inutili e dannose.
Leggi anche:
Riproduzione riservata