Continua a tremare la terra in Sudamerica. Il terremoto che all’alba di ieri ha devastato il Cile è stata finora seguita da un centinaio di scosse, nessuna delle quali inferiore al 5° della Richter (l’ultima poco dopo le 18 di 6.1°). Una situazione che sta creando ulteriori difficoltà alle popolazioni e alle operazioni di soccorso. Le vittime sono più di 700, ma il bilancio è maledettamente destinato ad aumentare.
Intanto la Farnesina continua a monitorare la situazione degli italiani che vivono in Cile. Al momento non ci sarebbero fortuntamente vittime fra gli oltre 50mila connazionali che abitano in Cile. Di poco fa un comunicato dell’Enel che ha rassicurato che tutti i propri dipendenti (100 circa) che si trovano lì per affiancare Endesa.
La situazione più drammatica resta quella del comprensorio di Concepcion dove la polizia sta facendo fronte ai ripetuti saccheggi a negozi e supermercati.
Anche a Spoleto per qualche ora si è temuto per le sorti dell’imprenditore Mauro Proietti, impegnato nella scalata dell’Aconcagua, il 7.000 mt che si trova al confine fra l’Argentina e il Cile. I suoi famigliari erano informati che da qualche giorno si era spostato a Buenos Aires, ma non alcuni suoi amici. “Mi sono messo in contatto via mail con alcuni amici che vivono a Mendoza, grazie a Dio stanno tutti bene – scrive a TO® Mauro – anche se alcuni di loro hanno parenti in Cile di cui non hanno ancora avuto notizie. Io mi trovavo proprio lungo quel passo di montagna che congiunge Santiago del Cile a Mendoza. Con l’aeroporto chiuso è l’unica strada percorribile, anche se è molto pericoloso per le probabili frane”. Proietti, noto per le sue imprese nella maratona e nello scalar le cime più alte del mondo, ripartirà domani per l’Italia.
Momenti di apprensione anche per il presidente di Vini nel Mondo Gimpaolo Emili la cui fidanzata si trova in vacanza con i genitori alle Hawaii dove si aspettava l’arrivo dello tsunami. “Sono stati portati tutti al 12.mo piano dell’albergo dove si trovano in villeggiatura” ha commentato Emili. L’allarme è terminato intorno alle 23,30 di ieri quando anche le sirene hanno cessato di suonare per lo scampato pericolo.