A cinque anni dal primo terremoto che ha devastato il centro Italia, quello del 24 agosto 2016 che ha provocato 299 morti, la ricostruzione è finalmente avviata, grazie alle procedure di semplificazione attivate negli ultimi mesi.
La spinta data dal commissario straordinario Giovanni Legnini è sotto gli occhi di tutti, ma moltissimo resta ancora da fare, con i borghi più distrutti dove è ancora tutto fermo (anche se ora finalmente si potrà partire anche nella maggior parte di essi). Ora però arriva un allarme dallo stesso Legnini: mancano imprese e tecnici per far sì che la ricostruzione prosegua spedita.
Attualmente, infatti, vengono aperti in media 25 nuovi cantieri al giorno nel territorio del cratere del terremoto del Centro Italia. Numeri che – se rimarranno costanti – consentiranno di ricostruire in tempi “celeri” la gran parte del territorio. Il timore concreto, però, è di un rallentamento a breve.
Dai territori, infatti, viene evidenziato come non ci siano più imprese disponibili, così come i professionisti, oltre alla nota problematica dell’aumento dei materiali. “Su 23mila professionisti iscritti nell’elenco speciale – ha spiegato il commissario straordinario Legnini – soltanto 7mila hanno ricevuto almeno un incarico. Mentre le imprese che lavorano, con almeno un cantiere aperto, sono 2659. Il numero pro capite medio non è elevatissimo, serve una capacità attuativa maggiore”. Insomma, le forze ci sarebbero, ma non si mettono in gioco nella partita della ricostruzione post terremoto Centro Italia. Da qui l’appello del commissario straordinario.
La situazione post sisma è stata illustrata durante una conferenza stampa che Legnini ha tenuto da Rieti, per presentare il terzo rapporto sulla ricostruzione, aggiornato a giugno 2021. Da Legnini, in vista dell’anniversario dei 5 anni dal primo dei tre grandi terremoti in centro Italia del 2016, è andato in primis un ricordo ai 299 morti della scossa con epicentro tra Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e Norcia, “un pensiero ai familiari delle vittime ed a tutte le persone che hanno subito molte sofferenze. Una sofferenza – ha osservato – che per quella popolazione permane: ci sono segnali positivi ma c’è ancora molto da fare. Il modo migliore di onorare la memoria di quei morti è ricostruire in tempi celeri e in sicurezza”.
Il commissario straordinario alla ricostruzione ha evidenziato che “avevamo bisogno un anno fa di recuperare la fiducia dei cittadini. Adesso, a seguito di numerosi interventi, abbiamo procedure efficaci, che funzionano, abbiamo risorse finanziarie senza precedenti. Oltre al contributo, che copre anche le seconde case, si possono aggiungere i superbonus edilizi”. Quindi i ringraziamenti ai tre livelli coinvolti nella ricostruzione, la governance centrale, gli uffici straordinari regionali, i comuni e tutte le altre istituzioni.
Per quanto riguarda i numeri della ricostruzione, aggiornati al primo semestre 2021, le domande di contributo per la riparazione o la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma 2016 sono cresciute oltre quota 20mila e riguardano 52mila unità immobiliari di tipo residenziale e 1.150 immobili produttivi. L’importo richiesto dai cittadini è di 5,4 miliardi di euro. Le richieste approvate, oltre 10mila, sono cresciute molto velocemente nell’ultimo anno, ed in particolare nei primi sei mesi del 2021, nel corso dei quali sono stati approvate 3.300 richieste di contributo e completati oltre 1.100 cantieri. Dall’avvio della ricostruzione sono stati ultimati 5mila interventi su edifici, con 12mila unità residenziali completate, e in corso i lavori in altri 5mila cantieri, per 13mila ulteriori abitazioni.
La semplificazione e le nuove procedure, in primis l’Ordinanza 100 e l’introduzione dei Programmi Straordinari di Ricostruzione, hanno di fatto sbloccato una situazione di stallo. Nell’ultimo anno sono state presentate un terzo delle richieste di contributo complessive, ed approvate la metà delle domande, con la concessione di 2,7 miliardi di euro, con un’accelerazione che si è accentuata nel 2021.
Anche la ricostruzione pubblica, dopo anni di stasi, sta accelerando. Nei primi sei mesi del 2021 gli interventi hanno registrato un sostanziale avanzamento. La spesa, in questo periodo, è stata di 144 milioni di euro (nell’intero 2020 la spesa fu di 62 milioni di euro), portando il totale a 411 milioni di euro. Le opere pubbliche finanziate dalle Ordinanze, comprese le chiese, le scuole e gli interventi sui dissesti, sono oltre 2.600. In questi sei mesi sono stati sbloccati circa mille interventi. I cantieri al lavoro erano 169, quelli ultimati 251.
Nel 2021 hanno visto la luce le 25 Ordinanze Speciali per la ricostruzione dei borghi più distrutti, che danno attuazione ai poteri in deroga concessi al Commissario, e si sono concretizzate le prime iniziative per lo sviluppo economico.
Sono stati avviati il Pacchetto Sisma del PNRR, con 1,780 miliardi, ed il Contratto Istituzionale di Sviluppo, varato dal Ministro della Coesione Territoriale, che finanzia i primi progetti con 160 milioni di euro, la cui programmazione è affidata alla Cabina di Coordinamento, guidata dal Commissario Straordinario, con i rappresentanti di tutte le istituzioni coinvolte.
Nel corso del 2021 è stato definito l’accordo con l’Agenzia delle Entrate sull’uso del Superbonus 110% insieme al contributo pubblico di ricostruzione, che semplifica le procedure e rende possibile coprire con le detrazioni le eventuali spese in accollo ai proprietari. Nello stesso tempo sono stati rafforzati i presidi di legalità sulle attività di ricostruzione, con la firma di numerosi protocolli tra Prefetture, imprese e sindacati finalizzati a contrastare il lavoro nero e le infiltrazioni della criminalità.
Tra i problemi segnalati che sta frenando però attualmente la ricostruzione post terremoto Centro Italia, c’è la liquidità alle imprese oltre all’aumento del costo del materiale, questione che frena anche l’ecobonus. Per questo il commissario straordinario ha emanato il 12 agosto una ordinanza che prevede una “nuova disciplina per la formazione e la liquidazione dei Sal, molto più celere”. Il testo prevede anche la revisione del contributo di ricostruzione, del costo parametrico, aumentando lo stanziamento del 6%. “E’ un sollievo molto importante per le imprese” ha osservato Legnini. L’ordinanza è attualmente all’esame della Corte dei conti ed entro una o due settimane dovrebbe essere pubblicata ed esecutiva.