(Ale. Chi.)
Aggiornamento ore 16.58 – “Abbiamo attivato la polizia provinciale e i tecnici del controllo costruzioni per eventuali verifiche su scuole ed edifici. Pronti a collaborare come già nei giorni scorsi con il commissario Maria Luisa D'Alessandro e con tutte le altre istituzioni e forze dell'ordine”. E' quanto dichiarato dal presidente della provincia di Perugia Marco Vinicio Guasticchi in riferimento al terremoto che stamattina ha interessato Gubbio e gran parte della Provincia. Anche l'assessore alla protezione civile Roberto Bertini e assessore alla Polizia Provinciale Domenico De Marinis hanno preso contatto con le strutture comunali eugubine.
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Aggiornamento ore 15.25 – “Anche la scossa avvertita alle 11.00 circa di questa mattina, domenica 22 dicembre, si pone all'interno del fenomeno attivo da qualche mese nella zona di Mocaiana di Gubbio” dichiara il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta, il quale, dopo un colloquio telefonico con il tecnico dell'osservatorio A.Bina di Perugia Michele Arcaleni, aggiunge che “Città di Castello è interessata di riflesso dagli effetti del sisma, che, per questo motivo e se le repliche manterranno la medesima, contenuta intensità, non suscita particolari allarmi nè richiede misure di alcun tipo. In ogni caso siamo in contatto costante con i tecnici”.
Intanto da Gubbio il Commisario D'Alessandro ha tenuto a precisare che “la situazione è sotto controllo”. La polizia municipale, dopo un breve incontro con il Comune, ha riferito che non è ancora stato attivato il Coc, il Comitato operativo comunale. Stasera però e' stata annullata la festa del CCRR (Consiglio comunale ragazzi e ragazze) in programma alla discoteca Charly's Max, per precauzione alla recrudescenza dello sciame sismico.
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Ore 11.23 – Le scosse di terremoto sotto l'albero più grande del mondo non accennano a fermarsi: alle 11.06 di questa mattina i sismografi dell'INGV hanno registrato una scossa di 4.0 di magnitudo, ad una profondità di 8,3 km. La scossa è stata distintamente avvertita dalla popolazione di Pietralunga e Città di Castello, dove, da alcune testimonianze, “qualcosa comincia a scricchiolare”. Una scossa lunga, e intensa. Intanto si rincorrono gli status su facebook: parlano tutti di terremoto, e di tanta paura.
Nelle utlime ore i fenomeni sismici si sono ripetuti con una certa regolarità: nella notte, la scossa più forte, di 3.6, è stata registrata alle 2.37; poi altre 43 scosse, tutte comprese tra 1 e 2 gradi hanno fatto tremare i sismografi. Dopo la scossa di 4.0, la più forte dall'inizio del terremoto del 18 dicembre, ne sono state registrate altre 3, di 2.0, 1.7 e 1.4.
Dall'INGV si prova a dare una spiegazione ai numerosi eventi sismici avvenuti nel bacino di Gubbio: “la sequenza sismica che sta interessando l’area di Gubbio – si legge in una loro nota – in particolare dal 18 dicembre, dopo l’evento di magnitudo 3.9, si inquadra in un’area dell’Appennino umbro-marchigiano che ha un rilascio sismico pressoché continuo. La zona è nota per alcuni terremoti di magnitudo tra 5 e 6 avvenuti in passato, l’ultimo dei quali a fine aprile del 1984 a sud di Gubbio. Secondo una delle interpretazioni più accreditate, il terremoto del 1984 è avvenuto sulla “faglia di Gubbio“, una faglia ben studiata dai geologi che borda sul lato orientale il bacino di Gubbio. La faglia di Gubbio è stata studiata a fondo con analisi di terreno, sismica di esplorazione profonda, dati sismologici e altri dati (Collettini et al., 2003 riportano una estesa bibliografia sulla zona). Il quadro che ne emerge è sufficientemente buono per quanto riguarda la geometria e la cinematica della faglia: si tratta di una faglia estensionale (o “normale”), che affiora sul bordo nord-est della valle di Gubbio e si immerge sotto alla valle stessa (quindi verso sud-ovest). Tornando ai terremoti di questi giorni, non è ancora chiaro se questi siano legati o meno alla faglia di Gubbio. La posizione degli epicentri dei terremoti degli ultimi anni (2010-2013) rivela una struttura allineata in direzione nordovest-sudest, che si è attivata in diversi settori e in momenti successivi. Si stanno al momento studiando le caratteristiche della sismicità per determinare quale sia la faglia attiva (o le faglie attive). Sembra per il momento che tra la struttura attiva in questi giorni e la faglia del 1984 ci sia un “offset” che non permette di legare facilmente i due andamenti alla stessa faglia. L’andamento nel tempo della sismicità mostra dei periodi di maggiore attività e altri di relativa calma.Complessivamente, il numero di terremoti nel tempo appare sostanzialmente costante.”
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Foto INGV – Studio di Collettini e Marzorati