“Lo diciamo da tempo, ma qualcuno tenta disperatamente –tuttora- di fare orecchie da mercante: e i pericoli per la salute dei ternani, in questo modo, non diminuiscono di certo, come mostrato da diversi studi scientifici anche di livello statuale. Ora si giunge fatalmente al redde rationem.”
Inizia così la nota di denuncia ambientale pubblicata da parte del presidente Italia Nostra Terni, Andrea Liberati, e dal rappresentante WWF Umbria Giuseppe Rinaldi. L’appello è di quelli allarmanti, sulla situazione, tutt’altro che buona, dei livelli d’ inquinamento altamente preoccupanti nel nostro territorio, pericolosi per la nostra salute.
Continua la nota: “Rispetto poi alle ulteriori novità che, da Pentima-Valle, stanno affiorando nelle cronache – animali finiti nell’inceneritore di Orvieto, allevamenti coercitivamente chiusi, vicende finora ignote ai più- sembrerebbe persino tardi ormai per redigere la perimetrazione delle cosiddette zone di pericolo di Terni, infestate da un’alta contaminazione di metalli pesanti e diossine. Giacché molti dati sono oggettivi e pubblici, gli amministratori locali e regionali certamente conoscono il problema, ma costoro hanno taciuto e preferiscono tacere ancora.
Così, dopo gli elevatissimi tassi di nichel e cromo nei suoli, i metalli pesanti e il cromo esavalente nelle acque di falda, adesso il cerchio si chiude col superamento della soglia di allarme per diossine e PCB in circa il 20% dei campioni di uova prelevati da ASL2 nel 2013 a Terni, specificamente nelle aree attorno alla discarica di scorie della Thyssen Krupp e a Borgo Rivo, punto di massima ricaduta dell’incenerimento”.
L’appello alle istituzioni: “Cosa vogliamo fare, signori del Palazzo? A Brescia, dopo notevoli insistenze da parte di associazioni come le nostre, si è infine giunti a classificare il livello di inquinamento non solo dei suoli agricoli, ma anche dei parchi soggetti a pubblica fruizione, con l’installazione di specifici cartelloni di diverso colore a seconda dell’effettiva situazione ambientale, e pure con l’interdizione all’accesso, all’allevamento e alla coltura, se del caso. Qui invece tutto accade in una bislacca e silente atmosfera. Siamo all’anno zero, altro che bonifiche!
Emerge ancora una volta un grave deficit culturale: tuttavia le cronache e la trasparenza garantita da Internet presto lo spazzeranno via. Cosa ne resterà? Una città priva di orizzonti, desertificata, disoccupata e (già) malata, come attestano ufficialmente gli studi del Ministero della Sanità, Sentieri I e II”.
Conclude: “Pertanto, in fiduciosa attesa che i responsabili di questo disastro ambientale e sanitario vengano assicurati alla giustizia, Italia Nostra e WWF ora scriveranno al presidente di Regione, Provincia e sindaco onde richiedere in favore dei cittadini ternani il riconoscimento di un’esenzione ticket straordinaria per le patologie legate all’inquinamento, così come altre associazioni stanno facendo altrove in Italia: per quale motivo i residenti della Conca, una volta ammalati, dovrebbero pure pagarsi spese affatto imputabili alle loro condotte?”.