Terni vuole il teatro Verdi, dal consiglio 'no' al teatro-cinema - Tuttoggi.info

Terni vuole il teatro Verdi, dal consiglio ‘no’ al teatro-cinema

Redazione

Terni vuole il teatro Verdi, dal consiglio ‘no’ al teatro-cinema

Difficile l'iter di recupero per il vincolo posto dalla Soprintendenza
Lun, 04/03/2019 - 19:31

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Il consiglio ha dibattuto e votato, all’unanimità,  l’atto di indirizzo della 1° commissione sul Verdi che impegna il sindaco e la giunta a redigere un progetto preliminare che vada nella direzione della realizzazione di un teatro evitando il mero recupero del cinema-teatro, valutando la possibilità di utilizzare per la stesura dell’elaborato risorse tecniche interne all’amministrazione. Sulla base del progetto si chiede, inoltre, l’impegno a rapportarsi con la Soprintendenza al fine di trovare una soluzione condivisa.

Sulla questione è intervenuto l”assessore ai Lavori Pubblici Enrico Melasecche: “Questa mattina mi sono recato in regione per parlare con l’assessore Chianella su alcuni temi importanti legati alla viabilità e con l’occasione abbiamo parlato anche del teatro Verdi. Purtroppo ci sono difficoltà obiettive dovute al vincolo della Soprintendenza, una doccia gelata che ci impedisce di proseguire nella direzione intrapresa, tuttavia non gioverebbe alla soluzione del problema scendere nei dettagli, con il sindaco approfondiremo alcune ipotesi che ci possono portare a una soluzione con un teatro non banale, sicuro, con costi sopportabili. Mi auguro che il lavoro abbastanza intenso possa portare a qualche decisione, con il sindaco, per aprire una strada”.

Emanuele Fiorini (Lega): “La passata amministrazione ha fatto dei progetti spendendo risorse dei cittadini. Per me si è creato un danno erariale, la vecchia amministrazione sapeva a priori che non si poteva realizzare quanto progettato. Le responsabilità vanno perseguite”.

Michele Rossi (Terni Civica): “Possiamo portare avanti insieme gli obiettivi comuni, siamo partiti da un mio atto, per uscire da questa empasse, che deriva dal vincolo che qualcuno ha richiesto, che ci preclude alcune strade anche se ce ne consente altre. Con questo atto  vengono messi quattro paletti essenziali, che noi andiamo a mettere all’esecutivo, la città senza il suo teatro è una città persa, non la semplice riqualificazione dell’esistente, non un cinema teatro, ma un teatro all’italiana. Prendere una decisione, redigere un progetto preliminare e su questo confrontarsi, E’ un atto per il quale ringrazio tutti i commissari che hanno deliberato a questo atto. Andare oltre alle tante parole che finora abbiamo sentito”.

Thomas De Luca (M5s): “Per quanto riguarda il progetto del pronao c’è stata una relazione del nucleo anticorruzione, non ho capito quello che dice il consigliere Fiorini. Il vincolo era funzionale al progetto programmato, in quanto la gara che era in corso prevedeva il consolidamento, con il congelamento della struttura così come era. Non mi risultano costi sostenuti dalla Amministrazione, il vincolo era legato al consolidamento. C’è necessità di dare una dignità, che sia funzionale a un’idea di teatro che stia anche sul mercato. In passato consiglio comunali aperti sul nulla, in quanto l’Amministrazione di allora stava contemporaneamente chiedendo il vincolo”.

Patrizia Braghiroli (M5s): “Spero che questo atto serva da input all’amministrazione. Terni non ha da tempo un teatro, prima al massimo c’era un cinema teatro. Terni si merita un teatro, l’Amministrazione Comunale deve assumersi la responsabilità, la giunta deve decidere. In passato abbiamo combattuto contro il progetto di semplice consolidamento strutturale, fatto sul nulla, non c’è alcun progetto architettonico, si interveniva sulla struttura senza alcuna visione architettonica. Successivamente l’iter del semplice consolidamento, per fortuna, è stato interrotto. Ora sappiamo che la Soprintendenza vuole il restauro del cinema teatro, così come è. Non è questa la linea di tante battaglie portate avanti in questi anni. Ci vuole un progetto che sia di scelta e su questo confrontarsi con la Soprintendenza. Redigere un progetto preliminare”.

Paolo Cicchini (Lega): “Terni ha bisogno di un teatro, ero molto preoccupato che in passato ci si potesse fare una pizzeria. Abbiamo bisogno di un teatro, non di un cinema teatro, occorre un progetto preliminare, oggi si va al Secci con l’ombrello, abbiamo bisogno di unità sostanziale, mi auguro che nel teatro si rispecchi la civiltà e la cultura della città”.

Alessandro Gentiletti (Senso Civico): “Atto di commissione è di sintesi, se la maggioranza dialoga la minoranza non cerca lo scontro. Il consiglio incoraggi l’assessore ai Lavori Pubblici. Per questo voterò a favore”.

Francesco Maria Ferranti (Fi): “La conferenza dei presidente ha inteso delegare alla commissione un lavoro che è stato portato avanti in tempi rapidi, per un atto che dà un ulteriore stimolo alla giunta, che già lo sta facendo, per far sì che è uno dei temi principali di questo mandato amministrativo venga portato avanti. Un popolo senza teatro è un popolo senza cultura, un popolo senza cultura è un popolo morto. Questa maggioranza in tempi brevissimi ha dato un mandato chiaro: costruire un progetto e su questo dar luogo a una garbata interlocuzione con la soprintendenza. Non abbiamo bisogno di altri cinema, il cinema teatro era una moda del Dopoguerra, ora serve un teatro. L’atto che approveremo ci avvicineremo a questo obiettivo. Il teatro simbolo di ritrovo e di coesione”.
Paolo Angeletti (Terni Immagina): “Dopo approvazione dell’atto che mi auguro sia all’unanimità, chiedo delucidazioni all’assessore ai Lavori Pubblici sui tempi”.

L’assessore Enrico Melasecche: “Siamo fase molto delicata, il confronto con la Soprintendenza sta avvenendo attraverso i mezzi di informazione. L’atto di indirizzo dice quello che noi stiamo facendo, ci dovremmo arrampicare sugli specchi, viste le premesse della Soprintendenza, per ottenere i risultati che noi vogliamo. Non è possibile utilizzare risorse interni perché siamo sotto organico in maniera assoluta, abbiamo molti bandi e progetti da seguire, ad iniziare dalle periferie e dalle scuole. La gestione della gare è il 50% dell’attività degli uffici. Valuteremo quale incarico dare, partendo da quello che dice la Soprintendenza, spiegando però al professionista incaricato che occorre un approccio di tipo architettonico. Stiamo delineando questa non facile strada, Non spenderemo altri soldi del comune inutilmente. Entro 10 giorni valuteremo come assegnare questo incarico, con quali paletti. Il consiglio dice una cosa, la Soprintendenza ne dice un’altra, speriamo in un architetto che sappia coniugare i due poli”.

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