“Vicenda spiacevole e vergognosa” la definisce il consigliere della Lega e vicepresidente del consiglio comunale Devid Maggiora; si tratta della vicenda di una ragazzina di 15 anni oggetto di un suo intervento pubblico. Premettendo che il consigliere della Lega avrebbe come primo interlocutore l’assessore alla Scuola Valeria Alessandrini del suo stesso partito tra l’altro, prima di dire che la scuola si trasforma in un luogo di “discriminazione e umiliazione” dovrebbe essere più cauto. Nella nota in cui Maggiora porta all’attenzione pubblica la questione non si fa riferimento al tipo di ‘viaggio di istruzione’ (che potrebbe essere uno stage, un workshop, un Hackathon) dal quale la ragazzina con una disabilità sarebbe stata esclusa dalla scuola.
Ecco come viene ricostruito il ‘caso’ da Maggiora: “La scuola, che dovrebbe rappresentare un luogo di inclusione e di tutela nei confronti dei più deboli, si è trasformata una adolescente ternana, affetta sin dall’età prenatale da una forma tumorale rara, in un luogo di discriminazione e di umiliazione. La ragazza, dopo aver subito sette interventi chirurgici per la rimozione di un tumore, dal dicembre 2015 è in cura alla Children’s Hospital di Cincinnati. un centro d’eccellenza mondiale. Le cure negli Stati Uniti a cui è sottoposta l’adolescente sono state rese possibili grazie alle tantissime iniziative di solidarietà organizzate a Terni e che hanno permesso la nascita di una associazione a lei dedicata.
La giovane ternana attualmente è iscritta al 2° anno di un istituto scolastico di Terni e ha riconosciuta la legge 104/92, per cui beneficia dell’aiuto per affrontare le numerose difficoltà correlate alla sua malattia. Quest’anno la sua scuola ha organizzato un viaggio studio a Londra per il perfezionamento della lingua inglese a cui la bambina avrebbe tenuto molto a partecipare. In questa occasione l’istituto si è dimostrato poco sensibile nei confronti di chi per vari motivi ha delle difficoltà o disabilità. Dall’iniziale diniego a poter avere un’insegnante di sostegno che la potesse accompagnare, si è passati al numero chiuso dei partecipanti, per finire al requisito del 7 in lingua inglese ed 8 in comportamento per tutti i partecipanti, disabili inclusi. La studentessa, a causa della degenza negli Stati Uniti, è stata costretta a mancare da scuola per oltre un mese riuscendo comunque ad ottenere 7 in inglese e 9 in comportamento. Presentata la domanda e certi della considerazione della scuola per le particolari condizioni della giovane studente, alla pubblicazione delle lista c’è stata una doccia fredda. Il suo nome non era tra i 48 partecipanti perché, pur avendo tutti i requisiti richiesti, i suoi compagni di scuola avevano voti più alti. A quel punto i genitori della ragazza, dopo aver richiesto un confronto con la dirigente e parlato telefonicamente con la coordinatrice del viaggio, hanno ricevuto l’ulteriore umiliazione quando gli è stato affermato che quel viaggio fosse riservato solo ai ragazzi più meritevoli.
Nonostante quanto avvenuto rientri nelle facoltà discrezionali previste dall’autonomia scolastica, ritengo fortemente discriminatoria e penalizzante l’esclusione di questa bambina dall’opportunità di studio all’estero insieme ai suoi compagni di scuola. Mi appello, insieme ai genitori, al buon senso dell’istituto affinché si adoperi per rivedere immediatamente le graduatorie e riservi dei posti ai ragazzi disabili, con sostegno o con la 104 e si metta finalmente un punto a questa vicenda spiacevole e vergognosa”.
Se veramente ci fosse stato un profilo di esclusione o discriminazione, è certo che sarebbe intervenuto l’assessore Alessandrini in persona ed è anche grave che ci sia un’intromissione così pesante della politica in questioni scolastiche, senza avere neanche la correttezza di riportare la posizione della dirigente dell’istituto scolastico.
Buttare in pasto al pubblico un caso simile ha ovviamente un ritorno di visibilità politica che non può essere barattato con il ruolo di formazione della scuola.
Se ci sono graduatorie di merito e altre circostanze che non permettono il viaggio di istruzione a un qualsiasi alunno, la politica non deve permettersi di strumentalizzare queste situazioni ma, qualora veramente si verificasse una circostanza simile, dovrebbe intervenire soltanto dopo aver risolto il problema, senza ‘portare la bandiera’ della battaglia per puro scopo di visibilità, a partire dalla foto con la quale è stata diffusa la nota (che non pubblicheremo); due minori in primo piano e a volto scoperto e torta di compleanno della ragazzina in questione con elementi che consentono una facile riconoscibilità della stessa.