Il consiglio comunale di Terni nel tardo pomeriggio di mercoledì 28 aprile ha approvato con 20 voti a favore e 11 contrari il bilancio di previsione per gli esercizi 2021-2023, dando atto della chiusura in pareggio finanziario ai sensi con un totale complessivo di euro 332.616.480,25.
Iscritta nelle previsioni del 2021 il recupero della quota residuale del disavanzo di amministrazione 2018, pari a 2.313.885,09 di euro, che verrà dunque ripianato.
Dalla lettura del documento contabile risulta che la gestione finanziaria ha risentito e risentirà dell’impatto della crisi dovuta al Covid 19, sia per ciò che attiene ai flussi di competenza, sia per quelli di cassa. Infatti, a fronte di minori entrate relative, ad esempio, ai prevedibili minori incassi dei tributi locali, ai servizi a domanda individuale come la refezione e il trasporto scolastico, agli incassi dei musei o delle violazioni al codice della strada, ci sono state e si prevedono maggiori spese, solo parzialmente compensate dai contributi governativi.
Il documento finanziario presenta una spesa corrente pari a 90.521.465,70 di euro, una spesa complessiva per investimenti di 52.263.948,42 di euro, di cui 30.223.252,25 già impegnati, e un rimborso di prestiti di 9.423.375,76, come risulta anche dal riepilogo generale delle spese per titoli riportato nel parere dei revisori dei conti allegato al bilancio. Altre spese sono relative a movimenti finanziari che includono le anticipazioni di cassa e le partite di giro. Confermato il trend in diminuzione dell’indebitamento per la realizzazione di investimenti.
Relativamente alle entrate, le aliquote e le tariffe dei tributi comunali e dei servizi a domanda individuale rimangono invariate rispetto al 2020 in quanto già elevate al massimo nel 2018 per effetto dello stato di dissesto.
Per l’Imu, che ha assorbito la Tasi mantenendo la somma delle aliquote dei due tributi, il gettito stimato è di 21.550.000 euro per l’anno 2021, di 22 milioni per gli anni 2022 e 2023.
La tariffa rifiuti corrispettiva Taric, istituita a dicembre 2020 in luogo della Tari, non costituendo entrata gestita e riscossa direttamente dal comune, non è riportata nello schema di bilancio, così come non è presente la previsione di spesa per il servizio di gestione dei rifiuti a carico del soggetto affidatario.
Per quanto riguarda gli altri tributi, in particolare per l’imposta di soggiorno, il cui gettito è destinato a finanziare interventi in materia di turismo, beni culturali e servizi locali, si prevedono 200 mila euro per il 2021 e 330 mila per le due successive annualità.
Quanto alla Tosap e all’imposta sulla pubblicità, la nuova normativa ne ha previsto la sostituzione con il canone patrimoniale unico, demandando al comune la definizione di un apposito regolamento che lo disciplini in modo da assicurare un gettito pari a quello conseguito dai tributi soppressi. Pertanto l’importo previsto in bilancio per l’applicazione del nuovo canone è invariato rispetto al gettito dell’imposta di pubblicità e occupazione del suolo pubblico e pari a 2.200.000 euro.
In merito alle risorse derivanti dal recupero dell’evasione tributaria, si iscrive a bilancio la cifra di 2.500.000 euro per il 2021 che si prevede in aumento per il 2022 e 2023 e pari rispettivamente a 3.000.000 e 3.750.000 euro. Il fondo crediti di dubbia esigibilità, determinato in base all’andamento storico delle riscossioni rispetto agli accertamenti e in ai crediti dichiarati inesigibili, ammonta a 6.111.000,00 euro per il 2021, 6.555.000,00 nel 2022 e 7.113.000,00 nel 2023. Si tratta di un fondo inferiore alla precedente triennalità contenuta nel bilancio 2020 in quanto la riscossione Tari non è più competenza del comune.
Il documento di pianificazione economica è stato illustrato dall’assessore al Bilancio Orlando Masselli: “Con il bilancio di previsione 2021 avremo il completo recupero dal disavanzo di amministrazione antecedente al 2018. Mi riferisco alla contabilizzazione di 4 milioni di euro, legate alle rate di mutuo pagate nei primi giorni del 2018, coincidenza che aveva prodotto un disavanzo che abbiamo recuperato nei tre anni di legge. Quest’anno pagheremo anche la prima rata del mutuo concessa dal ministero per 12 milioni di euro dovuti al dissesto. Nel biennio successivo comunque avremo una situazione migliore sul corrente. Situazione di cassa al momento positiva, migliore gestione della cassa vincolata con un notevole risparmio di oneri finanziari.
Spesa ripartita per circa 90 milioni sul corrente e 50 sugli investimenti. Per la parte entrata le previsioni il gettito programmato ricalca il 2020, anno anche questo caratterizzato dalla emergenza Covid 19. Entro il mese di maggio porteremo il bilancio consuntivo 2020 che vede un miglioramento sulla perfomance delle entrate. La costruzione di questo bilancio non è stata semplice in quanto gli enti locali hanno visto una riduzione dei ristori destinati ai comuni. Tutte le direzioni e tutti gli assessorati hanno dato il loro contributo. Va detto che il 2021 vede un ricorso, seppur ridotto, all’accensione di nuovi mutui, senza andare ad alterare equilibri di bilancio”.