Questa volta non gli è andata bene: vuoi il caso e la scaltrezza di alcuni anziani, e soprattutto la prontezza e l’acume investigativo della Polizia di Stato, ha permesso di individuare due uomini che si dedicavano alle truffe ai danni di anziani.
E’ iniziato tutto lunedì mattina, quando, intorno alle 10:00, è arrivata una segnalazione al 113 per un tentativo di raggiro ai danni di una signora di 87 anni, con la tecnica del finto incidente causato da un familiare, in cui ci sono persone ferite coinvolte. La signora, dopo essere stata contattata al telefono – con il purtroppo ormai noto sistema – non riuscendo a contattare i familiari (poiché la tecnica usata in questi casi dai truffatori permette di bloccare l’utenza fissa), e non avendo i 9.000 euro richiesti per “tirare fuori dai guai il parente”, aveva preparato una busta con dentro tutto l’oro che aveva trovato in casa e, mentre stava uscendo sul pianerottolo per consegnarla ad uno dei due truffatori, che in quel momento stava salendo le scale, ha accusato un malore suonando alla porta della vicina per chiedere aiuto. II truffatore avendo visto la scena ha pensato di essere stato scoperto ed è fuggito.
Dopo aver tranquillizzato la signora, la vicina ha allertato la Polizia di Stato che, immediatamente, si è messa sulle tracce dei criminali; pattuglie sia della Squadra Volante, che della Squadra Mobile hanno perlustrato il territorio cercando con attenzione auto e passeggeri che potesse corrispondere a determinate caratteristiche acquisite nel corso del tempo attraverso indagini similari.
Alle ore 12:30, alla Sala Operativa è arrivata la segnalazione di un altro tentativo di truffa ad anziani a Gabelletta e gli investigatori si sono diretti a Borgo Rivo, dove hanno appurato che la truffa non era andata a buon fine: il truffatore aveva infatti avvisato la donna che il marito aveva avuto un incidente, ma il congiunta della 85enne era morto da molti anni. Il malintenzionato ha dunque cambiato versione dei fatti, sostenendo che fosse il nipote, e non il marito, vittima dell’incidente. Insospettita, l’anziana ha avvisato i propri cari che hanno allertato il 113.
Alle 14:00 dalla Sala Operativa sono arrivate altre tre segnalazioni di tentate truffe ai danni di anziani, ultra 75enni: uno di loro non aveva addirittura aperto la porta del porprio appartamento ed un altro, al quale era stata chiesta una somma di 6.000 euro, aveva talmente insistito al telefono che voleva parlare con la figlia “vittima di incidente”, che alla fine il truffatore aveva riattaccato.
Nel frattempo sono arrivate nuove segnalazioni in sala operativa e, questa volta, gli agenti sono diretti in via del Tordo, da dove è iniziata la caccia ai truffatori, fino a quando, in via del Germano, una pattuglia della Squadra Mobile ha notato una station wagon ferma con a bordo due uomini ben vestiti.
Ai due è stato chiesto cosa stessero facendo in zona; la risposta che fossero semplici venditori di orologi non ha convinto gli agenti che hanno deciso di controllare i due in modo più approfondito. Dalla verifica del dispositivo cellulare di uno dei due, è emerso che una delle ultime ricerche effettuata su Google Maps era proprio via del Tordo, circostanza che ha convinto gli agenti a portare i due uomini in Questura per ulteriori accertamenti.
Dal controllo in banca dati sono emersi, per entrambi, numerosi precedenti penali per truffe e per truffe ad anziani. Napoletani, il padre di 68 anni e il figlio di 43, appena usciti di prigione, comunicavano tramite un altro cellulare con un ulteriore membro della banda che, da Napoli, dava loro indicazioni sugli appartamenti da raggiungere per andare a ritirare i soldi o i gioielli.
Le indagini tecniche hanno permesso di appurare infatti che tutte le telefonate fatte agli anziani lunedì mattina provenivano da Napoli, mentre gli accertamenti relativi al percorso effettuato dai due dal loro arrivo a Terni fino al fermo, erano corrispondenti agli indirizzi delle persone contattate.
Ulteriori accertamenti hanno evidenziato la responsabilità dei due anche in altre truffe ad anziani commesse a Terni in data 26 settembre e 9 ottobre; le indagini proseguono per accertare se gli stessi sono autori di altri reati commessi in zona e per identificare gli altri membri della banda.
Per i due uomini è scattata la denuncia – un’altra- per truffa ad anziani aggravata, continuata e in concorso, oltre alla misura del divieto di ritorno nel Comune di Terni per tre anni, disposta dal Questore Antonino Messineo.