E’ stata chiamata al telefono dal solito “avvocato” del figlio che le ha chiesto 4.000 euro per farlo uscire di prigione. La signora, di 78 anni, benché sorpresa, non si è persa d’animo, ha fatto parlare l’uomo, ha preso tempo e gli ha dato comunque appuntamento a casa sua per consegnarli il denaro richiesto.
Nell’attesa, però, ha telefonato al 113, spiegando alla Polizia che cosa le era successo e chiedendo informazioni sul presunto “arresto” del figlio.
Dopo pochi minuti, agenti in borghese erano a casa sua, ad aspettare insieme a lei l’arrivo dell’avvocato, che però non è mai arrivato, probabilmente aveva intuito che la signora non era caduta nella trappola.
La Questura di Terni rinnova l’invito, soprattutto alle persone anziane, a non aprire mai la porta di casa a sconosciuti, a chiamare – in caso di telefonate sospette – i parenti o i figli per sincerarsi della loro salute, oltre alle Forze dell’Ordine e soprattutto a non consegnare mai denaro o gioielli.