Il caso ‘acque torbide’ nella città di Terni, nell’ambito della conferenza stampa convocata dal SII lo scorso 10 marzo, aveva tenuto i riflettori puntati sulle indagini della Procura della Repubblica nei confronti del Servizio Idrico Integrato e il problema della concentrazione di tetracloroetilene nelle acque del ternano, motivo iniziale per il quale la conferenza era stata convocata, è passato quasi in secondo piano.
Il presidente del SII, Stefano Puliti e il direttore generale Paolo Rueca, il 10 marzo scorso, avevano chiesto un tavolo di confronto con la Regione Umbria, richiesta, come annunciato oggi dai due dirigenti, è stata accolta da Palazzo Donini.
L’occasione per informare i cittadini che l’incontro ci sarà, è stato il vertice di questa mattina tra i dirigenti del SII-Aman (Azienda Multiservizi Amerino Narnese) e i sindaci del comprensorio di Narni e Amelia, dove la questione tetracloroetilene è particolarmente sentita per la presenza di numerose risorse idriche presenti sul territorio.
Puliti e Rueca hanno affermato che la presenza di tetracloroetilene è in quantità non pericolosa per la salute dell’uomo e che “i controlli sono continui e che l’acqua è stata sempre sicura in virtù di concentrazioni di tetracloroetilene notevolmente al di sotto dei 10 mcg/l che è il limite previsto per legge”. Oltre alle rassicuranti parole di questa mattina SII e Aman hanno assicurato ai sindaci che “i controlli continueranno e che verranno pubblicati settimanalmente sul sito www.amanscpa.it”.
Soddisfatti i vertici SII per la velocità con la quale la Regione ha raccolto l’invito di costituire un tavolo tecnico: “tempestiva decisione della Regione e ribadiamo che non si è di fronte ad un’emergenza perché i sistemi di controllo e di abbattimento degli inquinanti garantiscono ai cittadini acqua pulita quotidianamente, ciò che occorre però fare è eliminare il problema alla fonte. Il ternano – puntualizzano ancora una volta presidente e direttore generale – non è l’unica zona in Italia interessata dal tetracloroetilene”.
Sulla questione l’Aman ha diffuso una nota più specifica che riguarda la situazione tra Narni e Amelia: “Il fenomeno, emerso nei primi giorni di gennaio, è stato costantemente monitorato mediante analisi bisettimanali sia delle acque prelevate dai singoli pozzi, sia di quelle immesse in rete. I dati dimostrano – prosegue la nota – che l’acqua erogata è sempre stata sicura perché con concentrazioni al di sotto del limite di 10 mg/l fissato dalla norma per le acque destinate al consumo umano”.
Il direttore generale, Paolo Rueca, ha dato ulteriori rassicurazioni su alcune misure che verranno prese nell’immediato per tenere sotto controllo la situazione: “il campo pozzi – ha reso noto l’ingegnere – verrà dotato di filtri e carboni attivi in grado di eliminare l’inquinante qualora dovessero verificarsi aumenti di concentrazione”.