E’ stato identificato e sottoposto a misura cautelare il terzo uomo coinvolto nel tentato omicidio di Nikollaj Alban, avvenuto in Via Castello nella notte tra il 6 e il 7 luglio, per un presunto regolamento di conti. I risultati delle indagini, durate tre mesi e portate avanti in sinergia dalla Squadra Mobile della Polizia e dai Carabinieri di Terni, sono state pubblicamente presentate al comando presso il Comando provinciale dei Carabinieri dal Maggiore del Reparto Operativo Pietro Petronio e dal Questore Aggiunto Francesco Petitti.
L’indagato è un cittadino di origine albanese, I.C. , classe ’78, cugino dei due fratelli Ftony Roland classe ’88 e Blertmir Roland classe ’90, entrambi in carcere per lo stesso reato, che quella notte avrebbe portato ai due il fucile da caccia, l’arma del tentato omicidio, e avvertendoli dell’arrivo della vittima, per poi dileguarsi nel nulla. La presenza di un terzo soggetto implicato nell’attentato era stata registrata dalle telecamere di sorveglianza di alcuni esercizi commerciali lungo la via e confermato anche da un testimone oculare, che nella stessa notte aveva raccontato .
Il fucile scomparso – Dalle immagini si poté vedere chiaramente l’ uomo arrivare con l’arma coperta da un panno, consegnarla ai due fratelli per poi lasciare la scena del misfatto. Il fucile utilizzato per il tentato omicidio ancora non è stato ritrovato, e resta un mistero come i due fratelli possano essere riusciti ad occultarlo all’arrivo delle forze dell’ordine, visto che i due non sembrano essere mai usciti dallo stabile in cui si erano nascosti.
La faida – Quell’attentato fu l’ultimo di una serie di continui ‘sgarri’ tra le due famiglie albanesi, di cui ancora non si comprende a pieno il motivo della disputa. Si sospetta che la ‘faida’ sia addirittura risalente a screzi che ebbero inizio in Albania. Con l’arresto di I.C., gli inquirenti sperano aver spezzato la catena di sangue tra le due famiglie albanesi.
Foto di Federica Pucino. ©Riproduzione riservata