“È sua la macchina parcheggiata sulle strisce qui fuori?” – un uomo in carrozzina ha candidamente chiesto questa mattina, all’interno di un bar. “Mi scusi tanto ero di fretta, le pago un caffè”, mentre la persona di turno stava comodamente facendo colazione. La sua auto, come accade quotidianamente, ostruiva il passaggio pedonale e lo scivolo all’altezza dell’ormai noto ‘incrocio tetris’ che, all’occorrenza, diventa parcheggio tetris.
Con grande dignità ed educazione, l’uomo in questione ha aspettato che l’auto venisse spostata ma, nel frattempo, mentre aspettava all’interno del bar, un’altra macchina si è subito ‘infilata’ nel posto appeno liberato e il conducente è sceso dirigendosi sempre all’interno del bar. Niente da fare. Lo sfortunato signore si è mestamente diretto verso un altro scivolo, lontano dalle strisce, ma anche quello era ostruito. Tra qualche imprecazione, è riuscito finalmente a trovare un ‘buco’ per imboccare la strada. Il problema della sosta ‘selvaggia’ in centro rimane una questione aperta e questa è una scena che si ripete frequentemente, non solo all’altezza del parcheggio ‘tetris’, ma anche in altre zone della città.
A dirla tutta le giustificazioni sono sempre le stesse “Sto di corsa, soltanto un secondo”, “Neanche 5 minuti”, “Tempo di un caffè”, senza contare che spesso quel secondo e quei 5 minuti diventano dieci o più e che se si moltiplicano i minuti per le auto che sostano sugli scivoli e gli attraversamenti, il risultato è che questi non sono praticamente mai liberi.