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Terni, scontro su Centro Commerciale Naturale / Confesercenti diffidata da Consorzio

 “Ho dato mandato al mio legale Maria Di Paolo per una eventuale diffida per l’utilizzo del termine “Terni in centro”” – queste le parole del presidente del consorzio “Terni in centro”, Francesco Shu, che, contattato da TO, ha chiarito alcuni aspetti della legati alla contesa questione del bando per il Centro Commerciale Naturale.

Cerchiamo di ricostruire la vicenda facendo un piccolo passo indietro. Il comitato per la promozione del consorzio aveva mosso i suoi primi passi nell’estate del 2014, riunendo intorno al tavolo tutte le forze commerciali e artigiane del territorio, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato e Cna, per partecipare al bando del Centro Commerciale Naturale. Al comitato, per Confesercenti, partecipa anche Battistoni, “ma dopo due riunioni non è più venuto” – ci spiega Francesco Shu – “soltanto dopo qualche tempo abbiamo saputo che Confesercenti non si riconosceva più nel progetto”.

Il 10 marzo scorso, a Palazzo Primavera, il consorzio si è presentato alla città, con il sostegno di Confcommercio, Cna e Confartigianato. “Tengo a precisare – afferma ancora Shu – che da presidente del consorzio sono indipendente dalle associazioni di categoria. Confcommercio, Cna e Confartigianato fungono da cassa di risonanza nei confronti dei loro iscritti”.

A distanza di un mese neanche, Confesercenti presenta la sua candidatura al bando del Centro Commerciale Naturale con il progetto “Terni in centro”.

Qui nasce il problema; questa denominazione è la ragione sociale del consorzio e il nome utilizzato fin dall’inizio durante le riunioni del costituendo consorzio. I domini internet che fanno riferimento a “Terni in centro” sono già tutti registrati dal consorzio e nello stesso statuto viene utilizzata le denominazione.

“Pensavo fosse un pesce d’aprile – commenta ancora Shu – quando ho letto della presentazione di Confesercenti con il marchio “Terni in centro” che nella conferenza del 1° aprile non ha praticamente aggiunto nulla di nuovo al dibattito se non spiegare in cosa consiste il bando stesso, senza nessuna progettualità”.
Ecco spiegato il motivo della possibile diffida da parte del consorzio nei confronti di Confesercenti.

La vera questione è invece legata all’opportunità che Terni potrebbe perdere, in primis tutto il tessuto commerciale, gli imprenditori, i negozianti. Disperdere così le forze, creando due progetti per partecipare ad un bando di oltre un milione di euro, appare poco lungimirante.
“Il discorso infatti – conclude Shu – deve essere spostato dal noi contro loro. Qui si parla di commercio, artigianato e sviluppo. Non è una partita di calcio, non ci sono né vinti né vincitori, gli unici a perdere saranno i commercianti”.

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