Tutto nasce da una ‘battuta’ di Stefano Bandecchi durante l’incontro tra i 7 candidati a sindaco organizzato dall’Istess lo scorso 17 aprile. In uno dei suoi interventi, il candidato di Alternativa Popolare, ragionando sulle prospettive di Terni, ha affermato: “Terni crescerà, senza bisogno di fare i figli, se poi facciamo i figli bene; se poi vendiamo meno profilattici è anche meglio. Inutile chiacchierare su quello che serve e quello che non serve – ha concluso Bandecchi – Terni fa schifo e va rimessa a posto”.
L’uscita di Bandecchi è stata commentata dal candidato sindaco del M5S, Claudio Fiorelli, che ha precisato: “Da medico e da padre rifiuto l’idea che i contraccettivi servano solo “per non fare figli”. Non si possono liquidare con una battuta infelice anni e anni di lotte per contrastare le malattie sessualmente trasmissibili. Un’affermazione inconcepibile da chi si candida a guidare la città che amo. Assurdo affermare che la nostra città possa prosperare e crescere “senza il bisogno di fare figli”. Ma soprattutto è pericoloso far passare il concetto che il sesso non protetto sia una cosa normale. Una battuta che mette a rischio i giovani e non solo. Prima di parlare di portare Terni ad avere 300 mila abitanti bisognerebbe far star bene quelli che ci vivono. Come sindaco della città di Terni proporrò la distribuzione gratuita dei contraccettivi da parte del Comune”.
Stefano Bandecchi, dal suo profilo Instagram, ha risposto con un video, sostenendo che la sua battuta non è stata compresa come tale e che non bisogna prendersi troppo sul serio. Bandecchi specifica, inoltre, di voler “consigliare a tutti l’utilizzo del preservativo per prevenire tutte le malattie sessualmente trasmissibili. Si parlava di natalità e la mia battuta era riferito a quello, i profilattici non vanno d’accordo con la natalità. Anzi – rivolgendo al dottor Fiorelli – se me ne vuole mettere da parte un centinaio…”. Bandecchi aggiunge poi: “Visto che lei è un bravo medico dovrebbe sensibilizzare i ragazzi e le ragazze a fare il vaccino contro il papilloma virus e a renderlo gratuito”.
Fiorelli risponde “Vaccino già gratuito presso Asl”
“Il papilloma virus non colpisce soltanto le donne – risponde Fiorelli – e non ci sarà bisogno di consigliarlo, perché l’Asl, dai 12 anni, già chiama i ragazzi, sia maschi che femmine, per fare il vaccino, che copre 9 diversi ceppi del papilloma virus”.