Lu.Bi e Sa.Cip.
Il sindaco di Terni Leopoldo di Girolamo e un operaio delle acciaierie AST sono stati ricoverati per accertamenti all'ospedale di Terni, in seguito ai tafferugli avvenuti questa mattina durante il corteo di protesta dell'AST, tra manifestanti e forze di polizia. A quanto raccontato a TO dal vice sindaco Libero Paci, che ha lasciato da pochi minuti il nosocomio cittadino, il sindaco è al momento sotto osservazione per i colpi ricevuti alla testa e per i quali ha avuto alcuni punti di sutura. Stessa sorte anche per l'operaio che stamattina partecipava allo sciopero per la difficile situazione alle acciaierie. Nelle prossime ore proseguiranno gli esami di accertamento, per i due ricoverati, prima di poter procedere alle dimissioni.
Una carica di polizia – Immediata la presa di distanza e il netto dissenso per quanto accaduto questa mattina, da molte voci della politica e dell'associazionismo. Forte la posizione dei sindacati, in paticolare della FIOM che attraverso il suo segretario, Attilio Romanelli dichiara a TO: “Da 30 anni a Terni si svolgono manifestazioni della FIOM, pacifiche e senza incidenti. Quello che è successo stamattina merita solo condanna e sdegno. Gli operai avanzavano a mani alzate in simbolo di pace e di non violenza. Per tutta risposta hanno ricevuto manganellate e violenza. Il responsabile di questa aggressione è un incapace e non idoneo a gestire le piazze”. Ed è l'immagine di molti presenti, quella di una vera e propria carica a colpi i manganello, contro i manifestanti che pacificamente sfilavano in corteo, Sindaco in testa, mentre tentavano di entrare nella stazione ferroviaria per dimostrare la loro protesta.
Le prime reazioni – Non da meno la posizione del Partito della Rifondazione Comunista che arriva a chiedere dimissioni immediate del Questore. “I fatti avvenuti a Terni sono di una gravità inaudita – dichiara il segretario PRC Luciano della Vecchia – le forze dell'ordine hanno caricato e picchiato nella folla i lavoratori delle acciaierie che stavano manifestando, colpendo e ferendo anche il primo cittadino. Con il ferimento del Sindaco – continua il segretario, dopo aver manifestato solidarietà ai feriti – sono state colpite tutte le istituzioni democratiche della città che difendono il futuro dell'azienda e dei posti di lavoro. Quella delle acciaierie è una grande vertenza che riguarda il futuro non solo di Terni e dell'Umbria, ma di tutto il paese. La lotta di un'intera città, pacifica e determinata, oggi ha subito un attacco vergognoso. Per questo invitiamo tutte le istituzioni democratiche della regione a rafforzare il loro appoggio alla lotta dei lavoratori”.
La presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, supportata dalla vice presidente alla Camera Marina Sereni, arriva invece a chiedere al ministra degli interni Angelino Alfano, di riferire all'Aula su “quanto avvenuto facendosi egli si interprete della difficile situazione economica e sociale che vive il paese e anche la nostra regione. I lavoratori e le famiglie giustamente preoccupati del futuro delle proprie aziende e del proprio posto di lavoro non possono essere assolutamente trattati come un problema di ordine pubblico. Il Governo deve affrontare questi temi sul piano del dialogo e del confronto di fronte a questa grave emergenza economica e sociale”
La solidarietà – Molte le dichiarazioni di solidarietà rivolte al primo cittaditno di Terni, agli operati che moanifestavano pacificamente e a tutta la città. Di seguti alcuni dei messaggi:
Stefano Vinti – assessore Regione Umbria: “Desidero esprimere piena solidarieta' e vicinanza politica e umana al sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, e a tutti i lavoratori che questa mattina sono stati oggetto di una intollerabile aggressione da parte della polizia, mentre partecipavano alla manifestazione in difesa delle acciaierie. “Il grave episodio di repressione della manifestazione pacifica degli operai e della città di Terni , ha sottolineato Vinti, conferma il metodo inaccettabile con cui viene gestito l’ordine pubblico, in Italia e in Europa, sintomo di un atteggiamento che tratta la rivendicazione dei diritti alla stregua di un fatto delinquenziale. Nel ricordare che l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro, come recita l’art. 1 della Costituzione, è bene che il Ministero dell’interno garantisca la libertà di manifestare e l’incolumità di tutti i cittadini, soprattutto quando a manifestare sono coloro che producono la ricchezza del Paese e i propri rappresentanti istituzionali. Episodi di una tale gravità sono intollerabili per la coscienza pacifica e democratica dell’Umbria”.
Silvano Rometti – assessore Regione Umbria: “Vicinanza e solidarietà al sindaco Leopoldo Di Girolamo. Questo grave episodio va assolutamente stigmatizzato e chiarito nelle sedi opportune, ma non deve in alcun modo ripercuotersi sulla battaglia che istituzioni e lavoratori stanno portando avanti per la salvaguardia del sito industriale ternano”
Alfredo De Sio (Fdi) e Raffaele Nevi (Pdl) Nota congiuta dei consiglieri regionali: “esprimiamo sgomento per quello che è successo oggi a Terni e manifestiamo solidarietà al sindaco Leopoldo Di Girolamo, colpito nel corso della manifestazione.” I consiglieri dichiarano inoltre di aver già avvertito i parlamentari nazionali chiedendo che “i responsabili paghino per una gestione dell'ordine pubblico assurda, a fronte di una manifestazione pacifica alla quale stavano prendendo parte le organizzazioni sindacali e i rappresentanti delle istituzioni locali in testa al corteo.
Gianluca Cirignoni (Lega Nord) – consigliere regionale: “E' inconcepibile quanto accaduto oggi a Terni . Se manganellare un operaio che sta pacificamente manifestando è grave – afferma in una nota è gravissimo picchiare il sindaco che è il primo cittadino e rappresenta tutti. Oggi il Governo ha dato una manganellata in testa a tutti i ternani e pertanto riteniamo che il questore di Terni debba dimettersi e porgere le scuse alla citta. E' necessario che si apra un'inchiesta su questi gravissimi fatti che costituiscono un pessimo segnale per la nostra democrazia”.
Andrea Maurelli – presidente del Consiglio provinciale di Terni: “solidarietà e vicinanza al sindaco di Girolamo e ai lavoratori dell’Ast impegnati stamattina nella manifestazione per lo sciopero proclamato dai sindacati”. Lo stesso Maurelli ha poi contestato l’atteggiamento delle forze dell’ordine definendolo “gratuito e inopportuno a fronte di una manifestazione che si stava svolgendo in modo assolutamente pacifico e che era volta solo alla difesa del posto di lavoro”
Sandro Piermatti – assessore Comune di Terni: “L'ordine di caricare dato alle forze dell'ordine e' molto grave e ricade interamente sui vertici della questura e della prefettura. La lotta che stanno portando avanti i lavoratori dell'Ast è una lotta che riguarda tutta la città di Terni e tutta la regione dell'Umbria e ha una rilevanza nazionale in quanto si stanno decidendo le sorti di uno stabilimento strategico per le politiche industriali del Paese”
AGGIORNAMENTO, La nota della Questura (h 17.20) – “La Polizia di Stato di Terni è consapevole delle difficoltà in cui versano i lavoratori delle acciaierie ai quali esprime vicinanza, tuttavia non può esimersi dal rilevare che il comportamento di pochi e violenti, partecipanti al corteo, non può essere accettato” è quanto si legge nel comunicato diramato a metà pomeriggio dalla questura di Terni. “Conosciamo il ruolo e l’importanza delle associazioni sindacali, che da sempre a Terni ispirano la loro azione a principi di legalità. Il comportamento tenuto da alcuni che hanno travalicato i limiti di una protesta civile, cercando il confronto con le forze di polizia, lanciando oggetti contundenti a danneggiando una vetrata della stazione ferroviaria è documentato, così come i reiterati tentativi di forzare il cordone delle forze dell’ordine. Il Questore esprime solidarietà al Sindaco per le lesioni riportate. Sono in corso accertamenti il cui esito verrà comunicato quanto prima alla A.G. per le opportune valutazioni. L’equilibrio e la professionalità degli operatori delle forze dell’ordine ha impedito ulteriori più gravi conseguenze. Nell’occorso sono stati feriti cinque operatori della Polizia di Stato ed un sottufficiale dell’Arma dei Carabinieri“.
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