Cronaca

Terni, rissa sfiorata al Centro per Impiego | Nervi tesi sindacati-Regione

Il grave episodio di disservizio che si è verificato lo scorso 19 gennaio al Centro per l’Impiego di Terni, ha scatenato dure prese di posizione politiche e sindacali. Il comportamento ‘scorretto’ dell’usciere nei confronti di un cittadino (che in 5 giorni non è riuscito a depositare la sua domanda di disoccupazione) non è passato inosservato ai vertici della Regione, in particolare al vice presidente Fabio Paparelli, che ha deciso di aprire un’inchiesta interna per accertare le responsabilità del lavoratore.

I sindacati, in particolare Cgil e Usb, sono scesi sul piede di guerra, rimbalzando la responsabilità dell’episodio a una cattiva gestione dei Centri per l’impiego, denunciando la difficile situazione lavorativa dei dipendenti: “mediamente affluiscono 50/60 utenti la mattina – sottolinea la Cgil20/25 il pomeriggio a fronte di circa 27 dipendenti per 4 sedi provinciali (con una parte ancora a part time, nonostante le nostre richieste di ampliamento di orario) di cui 4 al front office del C.P.I. di Terni, al netto di ferie e malattie.

L’attuale sistema informatico, composto da 2 software, costringe gli operatori a fare una doppia registrazione per lo stesso utente, raddoppiando i tempi di lavoro”.

“Il C.P.I. di Terni, non è dotato di un elimina-code elettronico. Gli uscieri provvedono “alla buona” a fare dei piccoli fogliettini numerati e a distribuirli a mano – seguita la nota sindacale – la porta che divide l’area delle operazioni di registrazione (front office) dagli utenti che sono in fila è rotta da anni, consentendo l’ingresso di chiunque e creando momenti di confusione durante il lavoro, oltre che rischi di incolumità per il personale.

I bagni (solo 2, adibiti anche a magazzini), non divisi tra uomo e donna, sono per tutti (operatori e utenti) e sono situati dentro l’area di lavoro, creando un continuo transito di persone; gli uffici hanno la quasi totalità di lampade che non funzionano, nonostante dal mese di novembre 2017 il personale abbia effettuato le dovute segnalazioni.

Gli organici non sono assolutamente sufficienti per la mole di lavoro che il personale deve svolgere e per la complessità della burocrazia che le pratiche implicano.

A testimonianza di ciò, gli operatori del C.P.I. non sempre possono usufruire di ferie e permessi, e spesso sono sottoposti a turnazioni che vanno ben oltre l’orario di lavoro previsto.

Detto questo, chiediamo alla politica di evitare l’uso di “commissioni di inchiesta” non previste nei CCNL o di minacciare “punizioni esemplari”, prima di aver verificato l’accaduto e soprattutto prima di aver ottemperato a quanto dovrebbe fare essa stessa”.

Che il Centro per l’Impiego non funzioni come dovrebbe è un discorso plausibile, ma cercare di scaricare tutte le responsabilità sulla politica, sembra oggettivamente non pertinente. Dal video di denuncia del cittadino è palese l’atteggiamento arrogante dell’usciere che, invece di spiegare quanto stava avvenendo, si è rivolto con toni poco consoni a chi riveste un ruolo nel pubblico impiego.

Addirittura, il lavoratore in questione, si è permesso di alzare la mano verso il viso del ragazzo con il quale stava ‘litigando’ e solo l’intervento di altre persone presenti ha evitato che la situazione degenerasse in rissa.

La Cgil risponde per le rime alla Regione, ‘minacciando’ di “fare la nostra battaglia sino in fondo sia a difesa del personale che dei cittadini che giustamente hanno diritto ad un servizio rapido e di qualità, ma è del tutto evidente che se qualcuno pensa di scaricare le responsabilità di una situazione degenerata su un usciere, noi interverremo con tutta la nostra autorevolezza, coinvolgendo da subito l’USL Umbria 2 per quanto attiene igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro e l’Ispettorato Nazionale del lavoro e Nucleo dei Carabinieri, per quanto attiene l’Organizzazione del Lavoro del Centro per l’Impiego di Terni , e il servizio ai cittadini”.