Hanno sfidato il torrido e afoso pomeriggio ternani, i residenti del quartiere Santa Maria Maddalena, hanno presidiato simbolicamente il piazzale del Comune per cercare di sbloccare una situazione che ormai si protrae da 15 anni.
Ieri, 15 giugno, era prevista la riunione per la stipula della convenzione dei lavori che ha coinvolto tutte le ditte che hanno cantieri aperti nel quartiere. Stipula che, secondo quanto riferito dal Comitato “è saltata”, facendo slittare ulteriormente i tempi di attesa dei residenti ormai al limite della sopportazione.
Questa volta, però, c’è una novità. Secondo quanto riferito dal portavoce del Comitato, Stefano Romani: “è pronto un esposto da depositare alla Procura della Repubblica qualora l’amministrazione non sblocchi entro un mese la situazione nel quartiere”.
In particolare si fa riferimento al contenzioso con il SII sulla questione delle fognature, alla mancata realizzazione della bretella e alla predisposizione di un’area verde nel quartiere.
Durante lo svolgimento del presidio sono state raccolte le firme dei residenti da apporre a una lettera indirizzata al Comune dove si chiederà la fine del contenzioso col SII e la messa a norma delle fognature, la realizzazione di un’area verde attrezzata a disposizione di oltre 500 famiglie residenti nel quartiere – “c’erano state promesse oltre 360 essenze arboree – sottolinea Romani – ma, ad oggi, le nostre case sono completamente al sole” – e la tanto sospirata bretella che dovrebbe risolvere i disagi anche dei cittadini che abitano in Via Villa Fongoli.
La bretella, infatti, oltre ad avere un’importanza strategica nella viabilità e fondamentale per gli allacci delle utenze di acqua e gas; allacci che dovrebbero passare proprio sotto un ponticello dell’infrastruttura non realizzata. Al momento, dunque, gli abitanti, da oltre 10 anni, vanno avanti con allacci ‘provvisori di cantiere’ con tutti i disagi che ne conseguono.
L’ultimatum al Comune – “Se da qui a un mese non inizieranno i lavori per risolvere queste tre situazioni – afferma Romani – noi depositeremo l’esposto in Procura – è finito il tempo in cui andavamo ad elemosinare gli incontri in Comune con assessori, dirigenti e funzionari. Siamo sempre stati presi in giro e adesso è arrivato il momento di agire per vie legali”.