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Terni, raid vandalici contro sedi Casapound e Pd

Nei giorni scorsi il resposnabile Casapound di Terni, Pergiorgio Bonomi, aveva denunciato un atto vandalico ai danni della Casa Del Combattente e della ex Provincia:
“Questa notte (si riferisce all’altro ieri, ndr) a Terni imbrattati i muri di due palazzi storici. L’ingresso della Casa Del Combattente – dice Bonomi – (Sede storica di diverse associazioni di reduci tra i quali partigiani Bianchi/invalidi di guerra e al primo piano di CasaPound Italia) e quello della ex Provincia in via F.Cesi. Scritte inneggianti la strage di Acca Larentia e offese varie. Questo é l’antifascismo militante. Vigliacchi e incivili”.
Questa notte è invece il Partito Democratico ad aver subito un raid da parte di sconosciuti ai danni della sede del partito di Collestatte, con muri imbrattati e croci celtiche sulla bandiera. Non è esclusoche ci sia un nesso tra i due episodi, certo è che la coincidenza desta qualche sospetto.

Ecco la nota del Pd: “L’atto vandalico avvenuto questa notte ai danni del circolo del Partito Democratico di Collestatte, imbrattato con scritte offensive e con simboli che rimandano a una stagione pericolosa e antidemocratica della nostra storia, è un episodio che non va sottovalutato e che è misura, oltre che d’idiozia, di una vigliaccheria che ben poco ha a che fare con la democrazia e con il confronto politico.
Sporcare, imbrattare al buio e poi fuggire rappresentano alla perfezione il modo di agire di chi ha ben pochi pensieri da articolare ed è totalmente incapace di fare qualcosa di concreto portando un contributo alla comunità in cui vive.
Come Partito Democratico siamo da sempre aperti al confronto e rispettiamo il dissenso, ma quando si trasforma in atti di questo tipo, diventa inaccettabile e da condannare fermamente.
Alle forze dell’ordine ora il compito di approfondire la questione provando a fare chiarezza sull’episodio della scorsa notte.
Ai militanti e agli iscritti del PD di Collestatte tutta la vicinanza e la solidarietà contro l’atto di semplici imbecilli che meritano ancora meno considerazione dei simboli che lasciano”.
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