Neanche la provincia di Terni, con 328 sfratti nel solo anno 2013, è esente dal problema casa. Un’emergenza talmente sentita da far decidere all’amministrazione comunale ternana una temporanea interruzione del blocco delle attività istituzionali, portato avanti a sostegno della vertenza Ast, in occasione della presentazione dei bandi emanati dalla Regione Umbria, uno, per fronteggiare il fenomeno degli ‘sfratti incolpevoli’ e, l’altro, per consentire all’Agenzia territoriale umbra per l’edilizia residenziale (Ater Umbria) di acquistare immobili da destinare alla locazione a canone sociale.
Le due misure sono state presentate a Terni, mercoledì 5 novembre, da Alessandro Almadori, presidente di Ater Umbria, e Stefano Vinti, assessore alle politiche abitative della Regione Umbria, intervenuto indossando una felpa della Fiom.
“Partecipo attivamente alla lotta a difesa dell’Ast – ha detto Vinti –. Una battaglia che non può essere disgiunta da quella per la casa. Sempre più spesso, infatti, chi perde il lavoro perde anche l’abitazione perché non più in grado di far fronte agli impegni contrattuali”. Ed è proprio questo uno dei casi trattati dal bando, in scadenza il 14 novembre, per sfratti dovuti all’impossibilità di pagare il canone di locazione a causa di un crollo del reddito.
In questo caso l’Ater Umbria eroga incentivi al proprietario per un totale di 9.300 euro, qualora rinunci allo sfratto e stipuli con lo stesso inquilino un nuovo contratto di locazione a canone concordato. L’importo andrà a coprire il 50 per cento della morosità pregressa, per un massimo di 5mila euro, e il recupero delle spese legali, per un massimo di mille euro. A questi si aggiungono 200 euro al mese come contributo sull’affitto, per 15 mesi, e 300 euro una tantum per un canone di locazione inferiore al valore medio stabilito (canone concordato) per l’area omogenea in cui è ubicato l’alloggio.
All’incontro hanno partecipato anche Francesca Malafoglia, vicesindaco di Terni, Riccardo Maraga, sindaco di Amelia, e Piera Piantoni, assessore ai servizi sociali del Comune di Narni. Questi Comuni, insieme a quello di Orvieto, sono infatti i quattro territori ternani riconosciuti ad alta tensione abitativa, oggetto, per questo, dell’altro bando regionale presentato a Terni.
“Ci rivolgiamo – ha sottolineato Almadori – a privati e società titolari di edifici agibili, liberi per almeno l’80 per cento e costituiti da almeno quattro alloggi. Acquisteremo strutture con tali caratteristiche con una base d’asta di 1.300 euro a metro quadrato”.
Tali immobili saranno assegnati ai Comuni in questione, i quali li destineranno poi a chi rientrerà nelle graduatorie per le case popolari.
“Nel caso di Terni – ha confermato Almadori – questa misura ci consentirà di reperire ulteriori alloggi rispetto ai 60 già disponibili e ai 35 in fase di completamento. Entro l’anno, contiamo di mettere a disposizione dell’amministrazione oltre 100 appartamenti”.
“Soluzioni integrate come queste – ha commentato Malafoglia – sono essenziali perché il tema del diritto all’abitazione non si risolve con un singolo strumento o provvedimento”.
“C’è un grande disagio sociale – ha detto Maraga – in particolar modo sul fronte del lavoro e della casa. Problemi questi su cui fortunatamente intervengono proprio questi due bandi”.