Corto circuito tra politica-propaganda e informazione. Terni è un esempio di quello che accade su più ampia scala in tutta Italia su questioni che sono state spesso oggetto di esasperazione ed estremizzazione politica; a farne le spese sono il buon senso e la percezione distorta che, spesso, i cittadini hanno delle azioni politiche delle amministrazioni locali.
Il tema in questione sono le politiche della giunta di destra del Comune di Terni (il sindaco Leonardo Latini è in quota Lega) dei migranti e dei progetti Sprar; il caso è quello della rimodulazione dei fondi e delle modalità di applicazione delle politiche sociali destinate alle 3 categorie di migranti ordinari, minori non accompagnati e persone con disagi mentali.
All’interno della riforma voluta dall’assessore di competenza, Marco Celestino Cecconi, è prevista la firma di una convenzione con le cooperative e le imprese che si occupano di accoglienza, affinché i cittadini stranieri ospitati possano essere impiegati in forma diretta nella gestione degli orti urbani, dai quali possano ricavare una forma indiretta di sostentamento con i prodotti della terra che verranno serviti dalle mense, e nel rimuovere le scritte sui muri della città.
Una proposta che sembra di assoluto buon senso e in linea con una politica rivolta a favorire l’integrazione che si è però rivelata un boomerang per sindaco e assessore che si sono trovati a dover fare i conti con la rabbia dei propri elettori al grido di “Prima i ternani”.
Il nostro servizio sulla questione, che ha avuto un notevole impatto mediatico sui social, è stato criticato dallo stesso assessore perché, a dire dell’esponente di Fratelli D’Italia, ci sarebbe stato un completo fraintendimento di quanto da lui proposto, invitandoci a seguire i contenuti del comunicato ufficiale del Comune, dimenticando forse che non siamo in condizioni di informazione di regime e se viene convocata una conferenza stampa non si può eludere il confronto anche con considerazioni diverse rispetto alla linea politica “ufficiale”. Tra l’altro, nel comunicato indicato dall’assessore non c’è niente di diverso da quanto correttamente riportato dalla nostra testata.
L’assessore si è affrettato a condividere servizi di altre testate che secondo lui avrebbero invece colto lo spirito della sua iniziativa. Così ha fatto il sindaco. Risultato? Stessi commenti e stesse osservazioni degli elettori di centrodestra “Prima i ternani” – uno dei commenti più diffusi, oppure “Io vi ho votato perché queste risorse vengano rispedite al loro paese” – e ancora “Sono molto delusa dalla vostra politica, continuiamo ad accogliergli, tanto sono pochi, prima o poi saremo costretti noi ternani ad andarcene”.
L’assessore ha provato correttamente a spiegare che i progetti Sprar (sui quali ricordiamo ci sono convenzioni vincolate fino al 2019 per proroghe concesse dall’ex giunta Di Girolamo) dipendono dal Ministero dell’Interno e sono un “Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di “accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico”.
Il sindaco Latini e l’assessore Cecconi si sono dunque ritrovati a dover giustificare una politica di buon senso di fronte ai propri elettori che li hanno accusati di essere troppo ‘buonisti’ senza avere la cognizione dell’argomento in questione. E la giunta Latini deve dunque schivare questo boomerang politico, risultato di una campagna elettorale e di una propaganda che ha esasperato e spesso distorto la visione della realtà dei cittadini.