La terza commissione consiliare permanente, convocata dal presidente Sandro Piermatti, si è riunita questa mattina per l’audizione dei membri del collegio dei revisori dei conti e l’espressione del parere della commissione sulla delibera di giunta comunale 348 del 21.12.2016 sull’approvazione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale 2017 / 2021.
Il piano di riequilibrio ha l’obiettivo di consolidare e ristrutturare il bilancio dell’Ente: “Si tratta – dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo – di un atto di chiarezza e trasparenza nei confronti della città. Andiamo a prendere atto della situazione che si è venuta a determinare nel corso del degli anni e che oggi diventa emergenziale con le nuove regole di finanza pubblica che chiedono impegni gravosi sul fronte degli accantonamenti. Una situazione simile a tanti altri enti locali, che hanno tutti grande difficoltà di bilancio. Noi abbiamo risposto con un atto incentrato sull’assunzione di responsabilità e sulla governabilità dell’Ente. Contiamo di coprire il disavanzo di amministrazione, i debiti fuori bilancio, di raggiungere un solido equilibrio di bilancio, puntando innanzitutto su un piano tangibile di alienazioni di beni non essenziali per lo svolgimento dell’attività amministrativa dell’Ente, efficientando ulteriormente le spese dell’Ente. Un impegno rilevante, uno sforzo notevole da seria e capace forza di governo, con l’impegno di raggiungere l’obiettivo senza utilizzare la leva della pressione fiscale, di non ricorre al fondo di rotazione nazionale che richiederebbe come contropartita una eccessiva penalizzazione contabile e fiscale per il Comune e per la Città, in uno spazio minimo di tempo – cinque anni – per non gravare sulle future amministrazioni del Comune. Una sfida non facile ma necessaria per dare prospettive al bilancio e per consentire una azione di governo della città”.
Vendita di beni non essenziali, nessun aumento sulle imposte (almeno dirette) e efficientamento delle spese dell’Ente. Sono i capisaldi della “teoria del riequilibrio” enunciata dal sindaco; ma cosa c’è, nel dettaglio, dietro il piano pluriennale e quanti sono i debiti del Comune di Terni?
A quest’ultima domanda si può rispondere con un numero pieno di zeri: 14 milioni e mezzo di euro di debito (14.590.049,93 per la precisione), di cui circa la metà (7.145.034,90) fuori bilancio e che dovrebbero rientrare tra il 2017 e il 2021.
Il conto di fine 2016 appare piuttosto salato: Debiti fuori bilancio 7.145.034,90 euro, Accantonamenti contenzioso 4.000.000,00 euro, Disavanzo 2015 3.445.015,03 euro, per un disavanzo complessivo di 14.590.049,93 euro. Secondo l’amministrazione a generare questo colossale buco avrebbero compartecipato tre cause:
- Disordine organizzativo e disallineamento strutturale fra Comune e partecipate.
- Una situazione diffusa di debiti fuori bilancio.
- Squilibrio dell’esercizio 2015: gli effetti delle nuove regole dell’armonizzazione contabile.
Per raddrizzare la torre di Palazzo Spada, che pende pericolosamente, il Comune offre una ricetta piuttosto schematica che verte su 4 punti da realizzare in 5 anni:
- Stop con la prassi disordinata
- Stop a spese superiori le capacità dell’Ente
- Fondo rischi adeguato
- Accertamento delle entrate con le nuove regole contabili
Un poker di accorgimenti poco delineati che da soli dovrebbero invertire la rotta della “nave Terni”, ex corazzata che al momento continua a navigare in pessime acque.
Tra i pochi provvedimenti concreti che si evincono dal piano di riequilibrio pluriennale di bilancio ne spiccano in particolare modo due:
- l’aumento del gettone 10% della Cascata delle Marmore e
- l’innalzamento del 20% del ticket dei parcheggi orari.
I due provvedimenti, che non sembrano proprio andare a vantaggio dei cittadini, dovrebbero portare nelle casse del comune un aggiunta di 480mila euro (280mila euro provenienti dalle acque spumeggianti della cascata più alta d’Europa e gli altri 200mila dalle strisce blu).
I provvedimenti oltre a provocare le lamentele di qualche cittadino che per pochi minuti di parcheggio dovrà pagare più di un euro non saranno particolarmente graditi neanche dai turisti, ma come si suol dire in questo periodo: “anno nuovo vita nuova“.