Cronaca

Terni, Pd contro Lega “In un anno buco da 26 milioni, sindaco spieghi”

“A poco più di un mese dall’approvazione del bilancio di previsione ed ad un anno del bilancio stabilmente riequilibrato, nel consuntivo sarebbe stato registrato un buco da 26 milioni di euro”. È quanto sostenuto dai consiglieri del Pd, Francesco Filipponi, Tiziana De Angelis e Valdimiro Orsini, che hanno, da giorni, chiesto ragione all’attuale giunta sulla questione che ancora non ha trovato repliche da parte del sindaco Leonardo Latini.

I consiglieri comunali del Pd non hanno mai nascosto le responsabilità della precedente amministrazione sul dissesto dell’Ente e, proprio perché consci delle passate esperienze, avevano avvisato i colleghi di maggioranza sul fatto che il bilancio  contenesse anomalie nelle previsioni delle entrate.

“L’unica cosa certa è che sono mesi che l’assessore ai Lavori Pubblici Enrico Melasecche utilizza parte dei 14 milioni di residui attivi lasciati dalla precedente amministrazione scrivono i consiglieri dem insieme alle risorse dei canoni idrici e di agenda urbana, per portare avanti la sua personalissima campagna di popolarità. Sono mesi che l’assessore si lancia in bitumazioni, piantumazioni e rotonde, accompagnandole da annunci strabilianti, dallo stadio Libero Liberati fino al piste da skatebord. Una campagna che  sicuramente gli dà lustro  in vista delle imminenti elezioni regionali, ma la ricerca della preferenza non può essere fatta ricadere sull’intero consiglio comunale. Nei prossimi giorni, come se non bastassero i sei atti di bilancio approvati nei mesi di giugno e luglio, i consiglieri di maggioranza e opposizione si troveranno ad esaminare atti amministrativi che proveranno a sanare la situazione, in particolare per quanto riguarda l’utilizzo dei 14 milioni di residui attivi. Un passaggio delicato sul quale ci attendiamo relazioni chiare dell’assessore al Bilancio e del sindaco che per mesi ha gestito direttamente la delega. Un passaggio sul quale sarà necessario investire tutti gli organismi di controllo, ad iniziare da quello del ministero degli Interni che ha doveri di vigilanza sui comuni dissestati”.