Luca Biribanti
Inizia da Foggia il calvario di una giovane donna, costretta a un'odissea della prostituzione dai suoi aguzzini, e scoperta grazie a una denuncia presentata in Questura dal suo fidanzato . Dopo aver ascoltato quanto avesse da dire il giovane, gli agenti di Foggia hanno iniziato una complessa e lunga attività di indagine, coinvolgendo i colleghi di Terni, Roma e Verona, città dove la giovane era costretta a prostituirsi. Dalle indagini è emerso che la ragazza, di nazionalità nigeriana, fosse giunta in Italia grazie all'aiuto di una banda di suoi connazionali con i quali aveva contratto un debito di circa 50mila euro. Per restituire la somma, la giovane era stata costretta a prostituirsi, finendo sotto le grinfie di un uomo nigeriano, di una donna sempre di nazionalità nigeriana e di una seconda donna della Sierra Leone. Si tratta di nomi ben noti negli ambienti capitolini e ternani della prostituzione: Augustine Aigbe, era l'uomo che la controllava e la teneva segregata nell'appartamento dove riceveva i clienti, Patience Osasu ed Esther Osazuwa sono invece le 2 donne che gestivano il giro di affari e di clienti.
Il dramma della giovane nigeriana diventa insostenibile quando scopre di essere incinta. È comunque costretta a prostituirsi fino ai 5 mesi di gravidanza, spesso a Terni, dove veniva accompagnata da Augustine Aigbe. Quando la pancia ha cominciato a evidenziare le sue condizioni di stato interessante, i suoi aguzzini non hanno avuto scupoli nel costringerla ad abortire in casa, senza assistenza medico-sanitaria, con primitivi strumenti e procedimenti da tortura.
È il 5 luglio quando la giovane si reca sconvolta presso un ospedale di Roma; in mano una busta di plastica contenente il feto. Chiede soccorso e viene ricoverata. Subito dopo aver ricevuto le cure del caso, la giovane fugge ancora, cercando rifugio presso l'abitazione di Esther Osazuwa che, con la complicità di Augustine Aigbe, ha costretto la donna a tornare a prostituirsi, ma questa volta in strada.
Le indagini hanno anche svelato un macabro scenario che fa da contorno alla vicenda. Sembra infatti che i 3 sequestratori della donna praticassero riti voodoo per avere il controllo psicologico delle ragazze che costringevano alla strada. Per tutti e 3 i soggetti è scattato questa mattina l'arresto, a cui hanno partecipato anche gli agenti di Terni, per sequestro di persona, induzione alla prostituzione e aborto senza il consenso della persona interesata.
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