Ennesimo corto circuito nella strada ormai davvero in salita verso l’obiettivo di rispettare la scadenza – sempre più aleatoria – del 30 settembre prossimo per l’approvazione del bilancio di previsione-2014 del Comune di Terni. “La giunta è nel caos più totale, costretta ad inseguire se stessa”, accusano i consiglieri di opposizione. E la prova provata, a loro avviso, è rappresentata dall’episodio che si è consumato proprio ieri in commissione urbanistica e lavori pubblici, chiamata ad esprimere con un voto il parere preventivo su quel Piano triennale delle opere pubbliche che del bilancio forma parte integrante.
“Il voto è saltato – riferisce il vicepresidente della commissione Marco Cecconi, capogruppo di FdI-AN – e solo per contrasti tutti interni ad una maggioranza che non c’è. E che, infatti, in commissione prima ha fatto mancare il numero legale e poi ha proprio disertato l’aula”. Tutto rinviato, insomma: e la commissione è stata addirittura riconvocata per la mattina presto di lunedì 29, prima che, di lì ad un’ora, inizi il consiglio comunale (convocato il 29 e il 30 proprio per approvare il bilancio…). “Del resto – incalzano i consiglieri – la giunta se l’è proprio cercata, avvitandosi su se stessa in una serie di clamorosi pasticci e altrettanti ritardi, dei quali quelli che riguardano il Piano triennale delle opere pubbliche rappresentano un chiaro paradigma”.
Primo. “Del Piano triennale delle opere pubbliche varato dalla giunta nel febbraio scorso e regolarmente pubblicato non c’è più traccia – spiegano i consiglieri di opposizione – visto che la giunta stessa l’ha sostanzialmente riscritto, deliberando le modifiche solo l’altro ieri, esattamente il 24 settembre scorso… Per non parlare del fatto che, come risultato finale di tutto ciò, nel ‘nuovo Piano’ ci sono ‘chicche’ come quelle che riguardano la struttura di Colle dell’Oro, inserita tra i beni che il Comune da alcuni anni intende alienare per circa 1milione e 700mila euro: la novità, questa volta, è che – contemporaneamente – sempre per Colle dell’Oro sono previsti lavori di manutenzione e consolidamento a carico del Comune per circa 1milione e 100mila euro… La sottrazione è facile e alla portata di tutti: chi compra si ritrova lavori già fatti e in pratica risparmia 1milione e 100mila euro sul totale di 1milione e 700mila nominalmente pagati per l’acquisto…! Un regalo non da poco: che corrisponderebbe però ad un vero e proprio danno erariale per le casse del Comune, circostanza che chiederemo alla Corte dei Conti di accertare ed eventualmente sanzionare, nei confronti di chi decidesse – approvando il bilancio – di assumersi una responsabilità così grave. Così come ci attiveremo per accertare se, sul tutto, per caso non alleggi ancora una volta l’ombra della ACTL e del suo presidente, ai quali lo stabile di Colle dell’Oro sembra che fosse stato ‘promesso in vendita’ sin dal 2011: c’è stato un compromesso?, sono state versate delle caparre…?”.
Secondo. “Anche il Piano delle aree PAIP e PEEP – che il Consiglio deve deliberare prima del bilancio – ci è stato consegnato da pochi giorni, rendendone di fatto impossibile un’analisi approfondita”.
Terzo, la riscrittura del bilancio di previsione in sé e per sé, oggetto di un ulteriore maxi-emendamento della giunta, costretta a correre ai ripari per bypassare il parere non favorevole dei Revisori dei conti. “Si tratta di un totale di oltre 1milione e 100mila euro – sottolineano i consiglieri di opposizione – il cui spostamento da una partita all’altra modifica sensibilmente il quadro generale. E si tratta, ancora una volta, di novità intervenute solo nelle ultime ore, senza che il consiglio possa formarsi realisticamente un quadro attendibile”.
Anche da qui, molto probabilmente, tutta la turbolenza di cui sopra all’interno della maggioranza. “Da qui, di sicuro – ribadiscono dal canto proprio le opposizioni – l’assoluta necessità di rinviare l’approvazione del bilancio di previsione 2014, come abbiamo già chiesto. Per non aggiungere ai pasticci della giunta il danno grave, per la nostra comunità, di un bilancio approvato alla cieca, che arriva in consiglio con il vizio d’origine della più totale mancanza di rispetto delle regole e delle procedure”.
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Paolo Crescimbeni
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