Continuano le reazioni politiche sui sedici avvisi di garanzia emessi dalla Procura della Repubblica di Terni nei confronti di assessori, dirigenti e funzionari comunali e vertici di alcune cooperative.
Oltre alla fiaccolata di ieri sera del Movimento 5 Stelle, si sono aggiunte le voci di Sinistra Italiana, Fratelli D’Italia-Alleanza Nazionale e Lega Nord.
FdI-An – I particolari delle ipotesi di reato contestate nell’“operazione-Spada” confortano l’umile serietà alla quale abbiamo da sempre improntato il nostro lavoro in consiglio comunale, interpretando il ruolo di forza d’opposizione con il massimo scrupolo: nel monitoraggio costante dell’operato della giunta, nella censura dettagliata delle irregolarità, nella formulazione di proposte alternative.
È il caso, certamente, della faccenda-mense scolastiche: un caso che abbiamo considerato e consideriamo un paradigma di malgoverno fortemente orientato ai favoritismi. E che, non per niente, rappresenta uno dei filoni principali dell’indagine. Nel denunciare le anomalie che abbiamo a suo tempo evidenziato con un’interrogazione urgente, infatti, non ci siamo limitati a segnalare gli illeciti penali commessi in altre città per servizi identici, da parte della stessa impresa che attualmente gestisce la refezione nelle scuole ternane. Ma, di più, abbiamo messo in guardia dai rischi conseguenti ad un nuovo affidamento alla medesima azienda, ampiamente e a nostro avviso irregolarmente favorita – basta guardare i requisiti previsti in vista del nuovo appalto – nella corsa all’aggiudicazione del medesimo servizio anche per il futuro. Abbiamo espressamente diffidato l’Amministrazione dal ricorso al solito trucchetto delle proroghe, che di fatto trasforma un affidamento in un’assegnazione a vita, sempre a garanzia degli stessi. Altrettanto fortemente – e inutilmente – abbiamo chiesto di introdurre, al contrario, criteri che garantissero la più ampia facilità di accesso per aziende concorrenti e la massima rotazione.
Constatare oggi che queste eccezioni facciano esattamente il paio con le ragioni che inducono la magistratura ad ipotizzare le ipotesi di reato formulate, non ci inorgoglisce: perché sollevano un velo su una realtà miserabile, che peraltro tutti conoscevano da sempre, molti fingevano di ignorare, i più subivano come ineluttabile e qualcuno praticava con l’arroganza della presunta immunità.
Piuttosto, constatare questa corrispondenza ci indigna di fronte ad una linea difensiva che sembra attestarsi sulla contestazione di quello che viene definito un “processo al futuro”. Il fatto è che prevenire è sempre molto meglio che curare. E, nei comportamenti con i quali si cerca di blindare il domani, ci può essere già oggi, eccome, una fattispecie di reato.
Questo può valere, magari, anche per l’appalto che a Palazzo Spada si accingevano a bandire pure per assegnare a terzi un servizio ‘storico’ come quello della pubblica illuminazione: un altro pasticciaccio che abbiamo denunciato in solitaria, insospettiti da offerte presentate con ambigua solerzia da aziende concorrenti all’ASM. Aziende create ad hoc e piene di nomi ben noti alla politica locale.
L’augurio, insomma, è che il lavoro della magistratura valga a risparmiare alla nostra città di dover continuare a pagare il dazio della corruzione anche per gli anni a venire. Rassegnarci con fatalismo al futuro di sempre è l’esatto contrario di quello che per parte nostra abbiamo cercato di fare. Denunciando, proponendo. Candidandoci a forza di governo. Forti di un’esperienza, come le Amministrazioni-Ciaurro, capace di consegnarci senza macchia una città che in quegli anni – proprio dopo la prima tangentopoli ternana – aveva anche recuperato molto onore.
Sinistra Italiana – Ancora non sono chiari i confini né gli effettivi contenuti dell’inchiesta condotta in grande stile nella mattinata di ieri a Terni. Quello che invece è evidente è la gravita della situazione e l’allarme che tutto ciò suscitando nella cittadinanza. Confidiamo nella capacità della magistratura di svolgere al più presto tutti gli atti che permettano di fare piena luce nella vicenda che se sarà confermata, è una pagina bruttissima della vita politica cittadina che non può essere minimizzata. Le responsabilità individuali, se ci sono, dovranno essere accertate, ma chiaramente vale la presunzione di innocenza rispetto alle persone coinvolte.
Se dunque non è corretto emettere verdetti , la politica alcune risposte le deve dare subito.
Anzi tutti Noi crediamo che il Sindaco ha la responsabilità di mettere in chiaro la vicenda e dire senza minimizzare, anzi tutto su cosa l’inchiesta verte, su quali atti si sta indagando, cosa contengono le carte dell’amministrazione. Anche a garanzia dell’onorabilità delle persone coinvolte. Ma non basta. Quello che ci sta più a cuore è la città. Sappiamo bene che queste situazioni fanno perdere ancor di più ai cittadini la fiducia nelle istituzioni. Per questo si devono mettere in campo tutti i meccanismi necessari per rendere di vetro la gestione del Comune. Ce ne sono molti, come adottare strumenti che rendano chiari le regole rispetto ai fornitori, la rotazione dei dirigenti, e molto altro ancora, per assicurare, anche al di là delle prescrizioni di legge, la massima trasparenza nella gestione delle risorse e per rendere chiara la separazione tra la cosa pubblica e gli interessi privati, anche legittimi. La prima regola è quella della partecipazione dei cittadini. Un governo aperto predisposto all’ascolto dei cittadini, a tenere in considerazioni i loro bisogni e la loro voce, è il primo antidoto alla corruzione Operando sotto la luce dei riflettori si illuminano tutti gli angoli. Noi siamo mesi che abbiamo sottolineato come questa amministrazione sia rinchiusa in sé stessa, refrattaria ad aprirsi, in evidente difficoltà ben prima e al di la dell’apertura di questa inchiesta . Ci sono partite molto importanti da gestire: pre-dissesto finanziario, l’area di crisi complessa, gestione di importanti fondi derivanti dalla programmazione europea, le scelte da noi contrastate della vendita delle farmacie comunali e dell’Asm. Tutte partite fondamentali per il nostro futuro. Come farà ad avere la credibilità per affrontare queste questioni?
Siamo anche preoccupati per i lavoratori coinvolti, che rischiano di essere le prime vittime. Non si butti via il bambino con l’acqua sporca. La legge 381 ha infatti segnato un grande passo avanti nel garantire percorsi per l’inserimento lavorativo delle categorie svantaggiate. Siamo già in ritardo nella piena applicazione di quella legge e Sarebbe sbagliatissima l’eventuale scelta politica che ci faccia tornare indietro.
I cittadini chiedono di sentire l’amministrazione vicino e amministratori a servizio di tutti. Sta nelle mani del sindaco, se è in grado, di intervenire rispetto a un sentimento diffuso di sfiducia e prendere i provvedimenti necessari per cambiare ed invertire la rotta.
Ci colpisce su un piano politico il clima che avvertiamo in città. Dietro un giustizialismo che vogliamo condannare si evidenzia una critica diffusa ad un modo di condurre la politica cittadina che, pur mostrando aspetti virtuosi in una certa fase storica non sembra più essere al passo con i tempi. La sinistra, il mondo cooperativo, l’imprenditoria locale devono misurarsi con nuove sfide e devono comprendere che tutto quanto fatto fin ora, in buona fede, per sostenere e condividere un progetto di comunità condivisa, viene vissuto da una parte sempre più crescente di cittadini come si trattasse di un sospetto collateralismo. Su questo modello ci si dovrà interrogare per consentire ad ognuno di poter operare nel modo migliore possibile e di potersi affrancare da critiche spesso ingenerose con le quali è necessario confrontarsi.
Lega Nord – Attraverso il capogruppo regionale Lega Nord Umbria, Emanuele Fiorini, il vice presidente dell’Assemblea Legislativa, Valerio Mancini e il coordinatore comunale della Lega Nord Terni, Federico Cini, la Lega ha chiesto le dimissioni del sindaco Di Girolamo chiamato ad “assumersi le responsabilità politiche di quanto accaduto”.
“E’ da oltre un anno – ha rimarcato Fiorini – che la Lega Nord cerca di vederci chiaro in merito alla gestione degli appalti del verde pubblico”, ma “i documenti sono stati sempre negati”.
“Invito le associazioni di categoria delle cooperative a prendere le distanze – ha detto Mancini – e invito i rappresentanti regionali del Pd, in particolare Leonelli e l’assessore Paparelli ad assumere una posizione in merito a quanto accaduto”
“Siamo di fronte alla “completa incapacità della Giunta Di Girolamo nell’amministrare la città” ha chiuso Cini.