Il 13 gennaio scorso, Gabriella Zelli Listanti, 69enne vedova di Terni, è stata assassinata all’interno della sua abitazione di Strada Santa Maria Maddalena. Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, l’uomo avrebbe l’assassino avrebbe agito con un fendente all’addome della donna, utilizzando la canna del fucile, regolarmente appartenuto al defunto marito della vittima, come corpo perforante. Gli inquirenti, dopo aver raccolto vari indizi, tra cui tracce di dna e le impronte digitali del colpevole, rilevate dal cappellino, un cacciavite e dall’arma del delitto stessa, non avevano escluso che l’identikit dell’assassino potesse essere compatibile col profilo di uno dei componenti del clan di cittadini albanesi sgominato dalla Polizia di Terni nell’ambito dell’operazione Milot.
Della banda finita in carcere, come riportato lo scorso 6 febbraio, 4 avevano ottenuto la scarcerazione per “insufficienti elementi indiziari”, e, nei giorni successivi, altri 4 sono stati rimessi in libertà. Tra questi, secondo i Carabinieri, potrebbe celarsi il presunto assassino della donna, che, ormai, potrebbe essere lontano dal territorio italiano e difficilmente rintracciabile dalle forze dell’ordine.
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