Giuliano Marchetti, il 23 ottobre 2013, era stato condannato dalla Corte d’Assise d’Appello di Perugia a 16 anni di reclusione per omicidio volontario. La pena a 16 anni di carcere era già stata disposta dal giudice dell’udienza preliminare del luglio 2012. L’uomo, il 23 marzo 2011, aveva esploso nella casa coniugale un colpo di fucile contro la moglie, Marianna Vecchione di 35 anni, uccidendola. Il delitto era avvenuto in un appartamento di Via Brodolini, in presenza dei figli minori della coppia. La Corte di Cassazione si è pronunciata oggi nel terzo grado di giudizio, disponendo la conferma di 16 anni di reclusione per l’imputato. La suprema corte non ha dunque considerato valida la tesi degli avvocati difensori di Marchetti, secondo i quali l’omicidio non sarebbe stato volontario e il colpo di fucile sarebbe partito accidentalmente durante la colluttazione tra i due.