Aggiornamento alle 21 – Catturato a Bari l’uomo che questa mattina avrebbe ucciso il 49enne Demir Hyseni. I carabinieri della Compagnia provincia di Terni, coordinati dal tenente colonnello Celi, in collaborazione con i colleghi di Bari sono infatti riusciti a fermare il presunto assassino prima che si imbarcasse per l’Albania. La cattura è avvenuta infatti al porto del capoluogo pugliese. E’ quanto trapela in questi minuti dal comando dei carabinieri.
A quanto è dato sapere i militari, già dai minuti successivi all’omicidio avvenuto in via Galvani erano risaliti all’identità del presunto omicida. Gli inquirenti hanno così lavorato su due fronti: da una parte disponendo una ricerca dell’omicida sul territorio ternano, dall’altro diramando le sue generalità a livello nazionale e principalmente a tutti i porti e aeroporti, da cui si sarebbe potuto imbarcare per fuggire nel suo paese d’origine, l’Albania appunto.
Si tratta di Kujtim Beli, 60 anni, che è stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto in esecuzione di apposito decreto emesso dalla Procura della Repubblica di Terni, nella persona del dottor Raffaele Pesiri, che concordava integralmente – spiega una nota dell’Arma – sui gravi indizi di reità raccolti dagli investigatori ternani a carico del predetto quale autore responsabile dell’omicidio di Demir Hyseni, 49enne albanese, avvenuto stamattina. Riserbo invece sui motivi dell’efferato gesto, con i carabinieri che annunciano una conferenza stampa per domani mattina, mercoledì 19 luglio. Terni può tirare così un motivo di sollievo anche se registra una ferita mortale all’immagine della città.
(Ha collaborato Carlo Ceraso)
Sono serrate le indagini dei Carabinieri di Terni e della Polizia di Stato per cercare di dare un nome all’aggressore che, questa mattina, ha ucciso un uomo in Via Galvani. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, il cittadino albanese di 49 anni, H.D. le generalità, intorno alle 6.30 è sceso dalla propria abitazione per andare a lavoro, quando, salito a bordo della propria auto, è stato raggiunto dal suo killer.
Tra i due sarebbe si sarebbe acceso un violento diverbio per motivi ancora ignoti, sfociato poi nella tragedia. La vittima è scesa dalll’auto e la mano armata di un’automatica calibro 7.65 ha fatto fuoco contro H.D. che, agonizzante, ha percorso qualche metro prima di accasciarsi al suolo, poco distante dal punto dove è stato colpito e ferito mortalmente. Prima di perdere conoscenza la sue ultime parole, secondo il racconto di una testimone, sarebbero state: “Aiuto! Mi hanno sparato, mi hanno sparato”.
L’uomo che ha fatto fuoco si è subito dato alla fuga, gettando l’arma del delitto in un cassonetto di una via adiacente, recuperata immediatamente dagli inquirenti; alcuni testimoni lo hanno visto correre verso una strada secondaria e hanno raccontato agli agenti che si tratta di un bianco, non molto alto, robusto, con i capelli neri e una maglia blu.
Le grida hanno attirato l’attenzione anche della moglie e della figlia della vittima che sono uscite in strada e si sono gettate disperate sul proprio congiunto.
Attirati dai colpi di arma da fuoco e dalle urla, dai balconi si sono affacciati alcuni residenti che, una volta realizzato cosa fosse accaduto, hanno subito dato l’allarme alle forze dell’ordine e al 118. I sanitari del 118 hanno trasferito d’urgenza il ferito al “Santa Maria” di Terni, dove il personale medico lo ha sottoposto a un intervento d’urgenza, ma ogni tentativo di tenerlo in vita è stato vano. I colpi, almeno due, hanno causato delle emorragie interne che non hanno lasciato scampo al 49enne.
Indagini a tutto campo – Gli inquirenti, coordinati dal magistrato di turno, Raffaele Pesiri, stanno vagliando una serie di indizi ricavati dalle testimonianze sulla vita privata della vittima. Secondo gli ultimi riscontri, sembra che il cerchio dei sospetti si stia restringendo; in particolare nel mirino delle forze dell’ordine è finito un uomo che, nelle prossime ore, potrebbe essere fermato.