Aggiornamento ore 18.40 – Sulla questione di un’eventuale decadenza, l’assessore Cecconi precisa che non c’è alcun riferimento normativo che la preveda in casi simili. Discorso diverso per quanto riguarda una eventuale dichiarazione mendace che, su apposita denuncia di parte, potrebbe essere sanzionata con un procedimento separato.
Per quanto riguarda la questione dell’incompatibilità, sarà l’istruttoria del segretario Giuseppe Aronica a chiarire le posizioni dei singoli consiglieri, al termine delle verifiche opportune che dovrebbero concludersi agli inizi della prossima settimana.
Consiglio comunale paralizzato per un’istruttoria aperta dal segretario generale Giuseppe Aronica (in seguito alla richiesta di accesso agli atti del consigliere Pd Valdimiro Orsini) sulle posizioni di alcuni consiglieri di maggioranza che sarebbero incompatibili con la funzione pubblica ricevuta dal risultato delle urne. Risultato? Seduta di ieri durata un minuto, con l’aula disertata da sindaco, assessori (presenti solo Cecconi, Melasecche e Alessandrini) e consiglieri. A spiegare la situazione è stato il presidente del consiglio Francesco Maria Ferranti, non senza imbarazzo e smarrimento: “Si rischierebbe di produrre atti illegittimi qualora la situazione dei consiglieri risultasse non conforme”. Seduta sciolta.
La mossa di Orsini, che non manca certo di esperienza, ha fornito alla segreteria comunale un volume considerevole di documenti su cui far luce, visto che, secondo quanto si è appreso, si parlerebbe di situazioni di presunta insolvenza di alcuni consiglieri di maggioranza (forse anche assessori) nei confronti del Comune stesso e delle partecipate; circostanza che, se risultasse vera, porterebbe alla decadenza degli stessi.
Un bel problema per il sindaco Latini che si dice sia furibondo con alcuni dei suoi. Qualora risultasse vero che alcuni dei consiglieri e assessori siano debitori nei confronti del Comune di cifre che vanno da centinaia a migliaia di euro, sarebbe uno scacco morale non di poco conto per l’attuale maggioranza che ha iniziato una ‘campagna’ di rilancio mediatico delle notizie di mesi e anni fa che riguardano le vecchie giunte PD che hanno lasciato il Comune in dissesto. Non aver pagato tasse comunali, imposte, multe, così come ipotizzato, ha contribuito proprio a quel dissesto tanto ‘sbandierato’.
Per chi si è proposto come alternativa pulita e trasparente alla città è un inizio davvero poco edificante che rischia di paralizzare il calendario ‘strettissimo’ di questi mesi; prima tra tutti, l’elezione dei presidenti delle Commissioni, che devono essere eletti entro 15 giorni dalla nomina del presidente del consiglio comunale (avvenuta il 19 luglio). Per questo i gruppi di minoranza hanno chiesto una convocazione urgente di un ulteriore consiglio comunale entro e non oltre i 20 giorni.
Anche perché il prossimo 15 settembre c’è una scadenza non di poco ‘conto’ politico e amministrativo, quella relativa al riequilibrio di bilancio; considerando che 20 giorni prima della discussione in aula la giunta deve inviare il documento proposto ai consiglieri; è presto fatto il calcolo dei tempi necessari per essere ‘in regola’ con l’agenda politica.