Lu. Bi.
Questa mattina, alle ore 03.00 circa in Terni, Napoli e Spoleto, i militari del NORM-al. Operativa della Compagnia di Terni, coadiuvati da quelli delle Stazioni dipendenti dalla Compagnia di Terni, del Reparto Operativo di Terni, dei Nuclei Cinofili della Legione Carabinieri Toscana, delle Compagnie di Napoli-Stella, Napoli Poggioreale e Spoleto, coordinati dalla D.D.A. di Perugia (Dott. Mignini Giuliano), hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per reati p.e p. dagli artt. 73 e 74 D.P.R. 309/1990 a carico di 22 persone e 1 agli arresti domiciliari tutte appartenenti ad un sodalizio criminale, composto da giovani napoletani e ternani e 3 stranieri dell’est europeo, finalizzato allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti di detenzione e cessione a terzi di sostanze stupefacenti.
L' INDAGINE – L’articolata indagine, iniziata nei primi mesi del 2010, e sviluppata attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, pedinamenti e sequestri di considerevoli quantità di droga, ha permesso di individuare la presenza sul territorio ternano di tre giovani di origini partenopee che trovavano fonte di sostentamento unicamente nello spaccio di sostanze stupefacenti. Il lavoro info-investigativo svolto dai militari ha permesso di appurare che i tre erano al centro, in qualità di capi, di una ramificata organizzazione criminale che gestiva in città il traffico di droga, soprattutto hascisc e marijuana, utilizzando anche la conoscenza di pregiudicati affiliati a clan camorristici, amici d’infanzia del gruppo dirigente ternano, e vantando inoltre di aver disponibilità di armi da fuoco.
I RIFONRNIMENTI A NAPOLI – I tre napoletani si approvvigionavano, avendo instaurato uno stabile canale di rifornimento, di ragguardevoli quantitativi di stupefacenti a Napoli, presso un deposito della camorra, servendosi di corrieri incensurati pagati tra i 1000 e i 5000 euro a viaggio. Questi, reclutati da altri affiliati, si dovevano recare a Napoli con la propria autovettura, luogo dove i tre capi si occupavano del carico, per poi rientrare, scortati da auto-staffetta, a Terni dove i tre ritiravano la droga per nasconderla presso le abitazioni di giovani residenti a Terni, che avevano il compito di custodirla e di consegnarla agli altri affiliati per la successiva fase di spaccio.
SPACCIO E CONSEGNA DEL DENARO – venduto lo stupefacente, la consegna dei profitti da parte dei vari affiliati veniva consegnato direttamente nelle mani dei capi, che avevano modo di organizzare un nuovo viaggio per rifornirsi di stupefacente. Ciò dimostra la preparazione, l’efficienza e l’accordo con i vari membri della banda, ben consapevoli del fatto che, aderendo alle direttive dei capi, potevano contare su facili profitti, avendo a loro disposizione ingenti quantitativi di droga da cedere;
LE ARMI – la spiccata tendenza criminale e l’estrema pericolosità sociale dell’intera associazione è stata evidenziata dal possesso di alcune pistole illegali procacciate attraverso esponenti della camorra di Napoli e consegnate a fidati affiliati. Il rinvenimento di tali armi, con la matricola abrasa o contraffatta e la canna alterata al fine di consentire applicazione di un silenziatore, è la testimonianza che le stesse erano di pronto utilizzo e le persone alle quali erano in uso non avrebbero esitato a servirsene in caso di bisogno.
IL CLAN – L’analisi delle condotte associative ha portato ad accertare che l’attività della cellula criminale era il traffico di droga, effettuato attraverso plurime condotte illecite, imponendo con metodi malavitosi il controllo monopolistico del settore. La banda non tollerava qualsiasi manifestazione di autonomia di pusher che non facessero parte dell'organizzazione e, sotto minacce, cercavano di inglobare nel clan tutti gli spacciatori, utilizzando le armi come mezzo di coercizione attraverso minacce. A tale attività venivano dedicate risorse finanziarie ed umane, queste ultime costituite dal gruppo direttivo e da associati che svolgevano il traffico secondo un modello organizzativo che prevedeva la differenziazione fra le diverse qualità di droga: hascisc, marijuana, metanfetamina e cocaina, ciascuno con un preposto che godeva della fiducia dei tre napoletani e al quale i capi chiedevano il rendiconto della propria gestione.
Tutti gli arrestati erano legati da vincoli stabili, operando strettamente tra loro, ognuno con ruoli ben definiti, nelle attività di direzione del sodalizio e di procacciamento, custodia e smercio della droga, il tutto evidenziando insensibilità ai colpi inferti dagli operanti, non desistendo dal portare avanti le condotte criminose ma anzi evidenziando una elevata capacità rigenerativa attuata mediante nuovi reclutamenti.
RISULTATI IN ITINERE – durante lo svolgimento dell’indagine sono state iscritte nel registro degli indagati 49 persone, sono stati arrestati 9 individui in flagranza e rinvenuti 1,3 Kg.di anfetamina, 1,8 kg. di marijuana, 10 kg. di hascisc, 20 gr. di cocaina e 2 pistole.
COLLEGAMENTI INVESTIGATIVI – questa operazione è il naturale seguito dell’attività d’indagine, sempre condotta dalla Compagnia CC di Terni, denominata “WHITE CITY” del 2009 (conclusasi con l’esecuzione di 14 ordinanze di custodia cautelare in carcere ed il sequestro in più riprese di ingenti quantità di droga).