Mancano pochi giorni alla verifica dell’accordo firmato al Mise lo scorso 3 dicembre 2014; il Mise ha in calendario il tavolo di confronto per il 22 marzo prossimo, ma in casa Ast continuano le tensioni anche a livello sindacale.
Nel confronto di oggi con i delegati sindacali delle Rsu, i manager dell’azienda hanno lasciato il tavolo quando il rappresentante della Uilm Uil, Fabrizio Blasi, ha chiesto un chiarimento sulle previsioni di produzione nel prossimo trimestre. Il confronto prevedeva all’ordine del giorno la questione della videosorveglianza, ma la dirigenza ha messo sul tavolo anche il verbale, concordato precedentemente con i sindacati, relativo alla cassa integrazione ordinaria per 13 settimane per circa 700 lavoratori dell’area a caldo che i delegati sindacali avrebbero dovuto firmare.
È a questo punto che Blasi, dopo aver dichiarato di essere disposto a firmare il documento, ha chiesto di prendere visione dei volumi previsti per il prossimo trimestre, ed è a questo punto che i manager, senza colpo ferire, avrebbero abbandonato la riunione, tra lo stupore generale dei sindacalisti.
In una nota, la Uilm, ricostruisce così i fatti: “Il direttore del personale si è alzato ed ha abbandonato il tavolo di discussione senza dare alcuna spiegazione e ponendo un atteggiamento pregiudiziale nei confronti di chi chiede chiarezza e trasparenza nelle informazioni e nelle azioni correttive da perseguire a tutela dei lavoratori. La Rsu Ast Uilm condanna tale atteggiamento di chiusura nel fornire informazioni dovute in un corretto sistema di relazioni industriali. La Rsu Ast Uilm ribadisce la volontà mai venuta meno di instaurare un rapporto di interlocuzione con la direzione aziendale basato sulla trasparenza e non sul consociativismo ai limiti del servilismo che forse qualcuno auspica”.
Difficile interpretare i motivi del nervosismo del management aziendale, forse distratti dalla possibilità che l’ad Lucia Morselli, possa lasciare, già in questi giorni, lo stabilimento di Viale Brin. Non è infatti un mistero che il Governo abbia chiesto alla ‘lady d’acciaio’ di occuparsi dell’Ilva di Taranto, destinazione che, secondo indiscrezioni, non sarebbe sgradita alla Morselli. Da valutare, comunque, non c’è soltanto la volontà dell’attuale ad di Ast, ma bisognerà vedere cosa ne pensano ad Essen. Nessuna smentita o conferma ufficiali sulla questione, ma sembra che il ‘divorzio’ tra Terni e la Morselli sia solo questione di tempo, che sia Taranto o magari Germania, o qualche altra destinazione.