Cronaca

Terni, mense scolastiche e indagini della Procura | Cosec “Fermate il bando da 20 milioni di euro”

Circa 20milioni di euro per un appalto dalla durata massima di 7 anni per la gestione del servizio della refezione scolastica, appalto sul quale, alla luce delle recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto numerosi esponenti delle precedenti giunte, il Cosec avanza ‘dubbi di legitttimità’.

Quello della refezione scolastica è infatti uno degli appalti finiti sotto la lente della Procura della Repubblica di Terni nell’ambito dell’Operazione Spada, in seguito alla quale il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, ha ricevuto una notifica di misura cautelare nei suoi confronti. Lo studio legale Biancifiori ha comunque provveduto in questi giorni a formalizzare le carte da inviare al Tribunale del Riesame di Perugia per chiedere la revoca della misura.

Il Cosec ‘denuncia’ una seria di criticità che, nel tempo, il comitato cittadino ha portato alla luce in varie fasi della campagna di informazione portata avanti nei mesi scorsi: “la scoperta di un debito milionario nei confronti della R.T.I. Cns-All Foods e la “scomparsa” delle quote versate dall’utenza per l’a.s. 2014/2015 – puntualizza una nota del Cosec – la mancanza di un appalto univoco e lo sperpero di risorse nell’acquisizione delle derrate per la gestione diretta, l’ampio superamento della soglia del 20% prevista per l’importo iniziale dell’appalto, a causa dell’assegnazione in corso di ulteriori 8 scuole; insomma una vera e propria baraonda di cattive sorprese.

Non ultima – seguita la nota – la mancata esecuzione di sanzioni pecuniarie, a fronte delle numerose e anche recenti irregolarità riscontrate nel servizio, con il totale silenzio alla nostra richiesta di decurtazione delle cauzioni, su cui la Cns-All Foods aveva fatto richiesta di sblocco”.

Le circostanze riportate e la bufera giudiziaria che ha coinvolto assessori e dirigenti di Palazzo Spada, ha indotto il Cosec a chiedere la sospensione della procedura di assegnazione del servizio di refezione scolastica; ma non solo.

Il Comitato affonda anche sul fronte della questione della riorganizzazione dei Sec: l’apertura di un nuovo servizio integrativo al posto del ‘Grillo Parlante’, l’annunciata trasformazione delle scuole comunali in attività laboratoriali sullo stile del “baby parking” e il potenziamento delle ore di ‘Casa d’Alice’ e ‘Pollicino’.

Orientamenti che “A nostro avviso – dice ancora il Cosec – rappresentano la chiara dimostrazione di come si scelga di dirottare i finanziamenti pubblici a favore di una gestione privata, a scapito del ruolo educativo e didattico fino ad oggi ricoperto dall’ente pubblico.

Come si può continuare a parlare di risparmio e riorganizzazione dopo anni di affidamenti diretti milionari, se si continuano a favorire gli interessi del privato, nonostante la chiusura di tre scuole?

Non vi è inoltre nessuna traccia del servizio per il sabato mattina, che si sarebbe dovuto attivare per i nidi comunali: il tardivo questionario di sondaggio sulla volontà dell’utenza, che avrebbe dovuto essere distribuito all’apertura delle iscrizioni, così come dichiarato durante i tavoli tecnici, risulta del tutto inesistente.

Dinanzi a tale ignobile coacervo di bugie – conclude la nota – e alla ormai palese volontà, dichiarata, di procedere allo smantellamento dei Servizi Educativi Comunali a favore del privato, riteniamo doveroso come Co.Sec ritirare la nostra disponibilità al prosieguo della discussione avviata all’interno dei tavoli tecnici. Per i diritti dei bambini continueremo a lottare”.