Aveva escogitato un meccanismo tanto ingegnoso quanto redditizio che gli consentiva di evadere le tasse per milioni di euro, ma D.M., di anni 53, è stato scoperto dai finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Terni nel corso di una verifica eseguita nei confronti della propria società, operante nel settore del “trasporto di merci su strada”, con sede in Terni.
Un giro di evasione rilevantissimo e fraudolento nel quale erano coinvolti vari soggetti e del quale si avvantaggiava in primis la società ternana, alla quale le Fiamme Gialle hanno contestato una evasione di oltre 7.000.000 di euro in materia di IRAP, una indebita detrazione di I.V.A. pari a euro 1.408.587,75 e l’utilizzo di fatture oggettivamente inesistenti per un ammontare di euro 785.656,94.
La tecnica utilizzata per la frode prevedeva l’utilizzo di 2 società cooperative compiacenti, aventi sede nel Nord Italia che figuravano quali fornitrici delle prestazioni di lavoro utilizzando però, le strutture e mezzi di trasporto
concessi in comodato d’uso gratuito dalla società verificata.
Tale stratagemma aveva come “non trascurabile” conseguenza quella di traslare sulle due società cooperative sia gli utili dell’attività e sia il relativo prelievo ai fini dell’imposizione diretta che indiretta.
A loro volta le due cooperative “sterilizzavano” l’imposizione sulle prestazioni effettuate annotando in contabilità fatture per operazioni inesistenti, emesse da soggetti compiacenti (padroncini e società di trasporto), che nel corso degli anni avevano “dimenticato” di presentare le previste dichiarazioni ai fini I.V.A. ed Imposte Dirette, assumendo quindi la qualifica di evasori totali.
Un giro di evasione piuttosto consistente e per il quale l’amministratore della società di trasporti veniva segnalato dalla Finanza alla locale Procura della Repubblica per il reato di dichiarazione fraudolenta mentre gli amministratori delle due cooperative venivano chiamati a rispondere, di fronte alla stessa Autorità, del reato di emissione di fatture per operazioni inesistenti.
Con riferimento alle violazioni inerenti la normati va sul lavoro veniva, infine, interessata la competente Direzione Provinciale del Lavoro, mentre sono in corso di valutazione gli effetti e le conseguenze dell’attività fraudolenta rilevata, le quali non si limitano alla sola evasione fiscale, ma si estendono, nei loro effetti distorsivi, anche sulla libera concorrenza e sul corretto funzionamento dell’economia legale, considerando che la società verificata,
grazie al meccanismo fraudolento posto in essere, era in grado di offrire servizi ad un prezzo notevolmente inferiore rispetto a quello di altre aziende che viceversa operavano nel rispetto delle regole e delle normative