Giuseppe Mascio è stato eletto oggi pomeriggio presidente del consiglio comunale con 17 voti a favore. Le schede bianche sono state 6, mentre 9 voti sono andati a Paolo Crescimbeni.
Giuseppe Mascio (eletto in consiglio comunale con la lista di Progetto Terni, in appoggio al sindaco Di Girolamo) appena assunto l’incarico ha ringraziato l’assemblea per il voto espresso.”Cercherò nel mio lavoro di avere un ruolo sopra le parti, un ruolo di garanzia per tutto il consiglio comunale, sapendo che dovremo affrontare questioni rilevanti e importanti”.
Sull’elezione di Giuseppe Mascio a presidente del consiglio comunale ci sono le prime dichiarazioni da parte di consiglieri. Alcune sono state rese direttamente in aula. La prima da parte di Andrea Cavicchioli (Pd) che aveva oggi per la prima volta ufficialmente posto la candidatura di Mascio a nome dei gruppi del centro-sinistra. “Quella di Mascio – ha detto Cavicchioli – è una scelta dovuta al profilo della persona, in grado di dare dignità all’istituzione del consiglio comunale”.
Valdimiro Orsini (Pd) ha invece annunciato la propria astensione, sottolineando di non condividere la candidatura, ma non per motivi personali. “Il problema – ha detto – è di natura politica: la gente ci ha chiesto segnali di cambiamento anche nei metodi e io ritengo che il consiglio comunale dovrebbe fare delle scelte autonome”. “Non può passare l’idea – ha continuato Orsini – che la presidenza del Consiglio possa essere utilizzata come compensazione per chi non è stato nominato in Giunta: questa è vecchia politica”. Per questo Orsini, prima del voto, aveva lanciato la sua proposta, chiedendo che “il consiglio si riappropri della sua autonomia” e “avvii un percorso per individuare una figura di garanzia, anche espressione delle opposizioni”.
“La scelta di votare Mascio alla presidenza del consiglio comunale – scrive il consigliere Sandro Piermatti (Pd) in una sua nota – assume per me una valenza esclusivamente tecnica, in quanto rimangono ferme tutte le mie perplessità politiche in merito alle ragioni che hanno determinato questa proposta. Una scelta la mia di responsabilità in quanto in base al regolamento vigente il perdurare di questa situazione, ostacola di fatto il pieno funzionamento del consiglio comunale”.
“Nessuno dei quesiti in vario modo da me sollevati – continua Piermatti – infatti hanno trovato risposta: per quale ragione si dice di fatto che Mascio non può essere assessore, ma può fare il presidente del consiglio? Tutto questo rimane un mistero visto che tutte le liste anche quelle rappresentate da un solo consigliere hanno una rappresentanza in giunta. Con quale coerenza Mascio può affermare di accettare a livello personale questo incarico, quando il PDC di cui è segretario regionale, si chiama fuori dalla maggioranza?”. “I cittadini con il loro voto ci hanno ridato la fiducia, ma ci hanno chiesto cambiamento, innovazione, discontinuità: il contrario di quello che stiamo attuando in questa occasione, la buona politica quella in grado di riavvicinare i cittadini alle istituzioni si pratica con coerenza, non annunciandola sui giornali”.
Il consiglio comunale ha provveduto anche all’elezione a scrutinio segreto dei presidenti e dei vicepresidenti delle commissioni consiliari. Come presidente della prima commissione (urbanistica, Peep e Paip, opere di urbanizzazione primaria e secondaria e opere infrastrutturali, manutenzione e arredo urbano, viabilità e politiche della mobilità) è stato eletto con 21 voti Faliero Chiappini (Città Aperta), vicepresidente Marco Cecconi (FdI) con 10 voti.
Come presidente della seconda commissione (gestione servizi sul territorio, politiche sociali e sanità, Istruzione pubblica, politiche culturali, università e formazione, turismo e sport) è stato eletto Francesco Filipponi (Pd) con 17 voti, vicepresidente Angelica Trenta (M5S) con 10 voti; le schede bianche sono state quattro.
Come presidente della terza commissione (bilancio e programmazione economica, finanze, tributi e patrimonio, decentramento, politiche organizzative, istituzioni, aziende speciali, partecipazioni societarie, commercio, sviluppo economico, politiche del lavoro, politiche ambientali) è stato eletto con 19 voti Sandro Piermatti (Pd), vicepresidente Enrico Melasecche (ILT) con 10 voti. Le schede bianche sono state due.
Come presidente della quarta commissione Controllo e Garanzia è stato eletto presidente con 30 voti Federico Pasculli del Movimento Cinque Stelle (Valentina Pococacio ha avuto un voto); come vicepresidente (in questo caso con votazione separata) è stato eletto Andrea Zingarelli (Pd) con 27 voti (con quattro schede bianche).