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Terni, manifestazione regionale in difesa della Tk-Ast – Sindacati, operai e lavoratori in piazza

Redazione

Terni, manifestazione regionale in difesa della Tk-Ast – Sindacati, operai e lavoratori in piazza

Mar, 18/06/2013 - 12:40

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Lu. Bi. e Ri. Fo.
Tutti uniti in difesa delle acciaierie di Terni, questa mattina si è svolta la manifestazione regionale che ha visto la partecipazione di tutte le categorie di lavoratori. Il corteo che si è formato in Viale Brin, davanti agli stabilimenti Tk-Ast aveva al suo interno esponenti di tutte le forze politiche; una manifestazione trasversale che coinvolge gli interessi di tutti i cittadini, non solo di Terni, ma anche di Civitavecchia e Piombino, da cui sono giunte delegazioni per sottolineare l'importanza strategica del polo siderurgico ternano anche a livello nazionale. Movimento 5 Stelle, Pdl, Udc, tutti si sono stretti intorno agli operai, anche i negozi del centro hanno abbassato le saracinesche per essere solidali con i lavoratori, che in un corteo composto e pacifico, hanno seguito Viale Mazzini, Piazza Tacito, per poi arrivare a Piazza della Repubblica, dove è stato allestito il palco per gli oratori.
Di fronte all'impotenza della politica locale e di quella italiana rispetto alle indicazioni della Commissione Europea e alle strategie industriali di Outokumpu, la risposta della piazza è stata calda, con la partecipazione di migliaia di manifestanti. Oltre alle città di Civitavecchia e Piombino, erano presenti Palermo, Teramo, città natale del sindaco Di Girolamo, ovviamente le città dell'Umbria, con Perugia e i sindaci dei comuni regionali. Oltre alle fasce tricolori istituzionali, c'erano centinaia di altre fasce indossate dai manifestanti in segno di solidarietà nei confronti del primo cittadini ternano dopo il ferimento dello scorso 5 giugno. Proprio il sindaco di Terni ha 'aperto' gli interventi dal palco: “Quella di oggi è una grande giornata di mobilitazione, di lotta, di consapevolezza che con il destino delle Acciaierie c'è in gioco il futuro di Terni, di un pezzo rilevante del tessuto produttivo del Paese”, ha detto il sindaco Leopoldo Di Girolamo dal palco della manifestazione indetta dalle organizzazioni sindacali a difesa dello stabilimento siderurgico di Terni. “Il succedersi delle crisi quelle registrate nella chimica e in tanti altri settori avevano anichilito la città. Le vicende dei giorni scorsi – ha detto Di Girolamo anche riferendosi a quanto accaduto all'ingresso della stazione ferroviaria – hanno fatto comprendere a tutta la città l'importanza della posta in palio, il cuore di Terni è tornato a pulsare, in quanto l'Acciaierie sono il fondamento della città, la sua storia, il suo sviluppo presente”.
“La normativa antitrust dell'Europa, ci penalizza e penalizza l'Europa stessa. Impedisce che si formino aziende di grande rilevanza, capaci di competere sul mercato mondiale, perché è quello lo scenario al quale occorre fare riferimento. E' una normativa che va modificata. Lo chiediamo al Governo, così come chiediamo che il tema del lavoro torni ad essere centrale in questo Paese. La crescita e l'occupazione devono essere il primo problema del Governo, perchè solo ripartendo dal tema del lavoro si può guardare al futuro con una prospettiva”. Di Girolamo nel corso del suo intervento ha sottolineato più volte l'importanza della partecipazione della città nel suo complesso, della presenza di tutto il territorio umbro, con i sindaci della provincia di Terni e di quello di Perugia.

La segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, non ha certo risparmiato nessuno dal palco: “Vogliamo una gestione migliore dell'ordine pubblico quando ci sono lavoratori che manifestano per il proprio posto di lavoro – riferendosi sempre all'episodio che ha visto coinvolto il sindaco Di Giorlamo – Non avremmo mai voluto vedere questa manifestazione perchè Terni sta bene, è un sito produttivo in saluto che non ha bisgno di chiudere o essere smantellato. Siamo preoccupati per i giovani – prosegue la Camusso – e per il posto di lavoro che non riescono a trovare. Mi chiedo come possano trovarlo, se i siti produttivi delle città chiudono”. La segretaria ha poi spostato l'attenzione sul governo: “Il governo deve battere il pugno sul tavolo delle trattative. Non capisco poi Confindustria quando dice che siamo tutti sulla stessa barca. A me questa barca sembra decisamente squilibrata”.
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