Lu. Bi.-Sa. Ci.
Aggiornamento ore 22:25 – Non si fa attendere il commento del sindaco di Terni, Leopoldo di Girolamo, alla notizia del fermo del suo presunto aggressore. “Non ho visto il video e chi lo ha fatto mi dice che è dubbio. Io comunque le manganellate le ho viste''. Il primo cittadino sostiene comunque che ''è incontrovertibile che ci sia stata una gestione non adeguata dell'ordine pubblico''.
Aggiornamento ore 21:51 – E' stato identificato e fermato un uomo, presunto aggressore del sindaco Leopoldo di Girolamo nei tafferugli di questa mattina alla stazione di Terni, durante la protesta degli operai delle acciaierie AST. Sequestrato anche l'ombrello che sarebbe considerato il corpo contundente. Repentina la dichiarazione del Ministro degli Interni, Angelino Alfano: “Sono sollevato nell''aver avuto conferma che ancora una volta la Polizia ha svolto regolarmente il suo compito di tutela dell''ordine pubblico e dei cittadini”, dicendosi soddisfatto per la rapidità con la quale si è” fatta chiarezza sui fatti avvenuti a Terni”.
Aggiornamento ore 20.30 – Continuano le polemiche a distanza tra il sindaco e le forze dell'ordine – Il primo cittadino ternano ha sostenuto, anche ai microfoni dei tg nazionali, di aver ricevuto una manganellata, mentre un comunicato stampa del sindacato di Polizia Siulp e Sap sostiene che si stato un manifestante a colpire il sindaco con un ombrello, ecco la nota: “Ci spiace umanamente per quanti sono rimasti feriti negli scontri, compreso il sindaco di Terni, anche se occorre accertare bene la dinamica dell’accaduto perché il ferimento del primo cittadino potrebbe non essere stato causato da una manganellata di un operatore di polizia, ma dall’ombrello di un manifestante”.
Il Comunicato dei Cobas. Stamattina un reparto Celere della Polizia ha attaccato a freddo il corteo di operai ed istituzioni che si stava recando alla stazione ferroviaria per un blocco simbolico. Sono stati feriti un operaio ed il sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo cui la Confederazione Cobas esprime solidarietà. La gestione della piazza da parte della Questura è stata in aperta violazione dei diritti costituzionali e le forze di polizia hanno dimostrato come considerano i lavoratori che lottano per difendere i posti di lavoro e le stesse istituzioni civili. La confederazione Cobas chiede le immediate dimissioni del Questore di Terni e la rimozione dei funzionari che hanno gestito la piazza. La confederazione Cobas denuncia da almeno tre anni il grave clima di pressione ed intimidazione causato dalle forze di polizia contro i diritti democratici garantiti dalla Costituzione e l’agibilità democratica nella nostra città dalle solide tradizioni operaie ed antifasciste. Infatti al contrario di quanto affermato in queste ore, come Confederazione Cobas riteniamo che questi fatti non siano frutto di una anomalia nel comportamento delle forze di polizia nella nostra città ma il risultato di pratiche consolidate nel tempo. Ricordiamo che la Questura di Terni tre anni fa ha emesso ben 12 avvisi orali, sancendo la “pericolosità sociale” per coloro che manifestarono contro i fascisti di Casapound all’aviosuperficie di Terni, imbastendo poi un’inchiesta contro una cinquantina di antifascisti che ha prodotto un processo a 4 ragazzi accusati di lancio di fumogeni. Oltre a ciò in questi anni la Questura e la Digos, oltre a sottovalutare l’esplosione di una bomba carta davanti alla sede del la nostra OS, sono riuscite a denunciare per stampa clandestina alcuni giovani che distribuivano il 25 aprile una pubblicazione che ricordava la Resistenza (il giudice ha poi dato ragione ai giovani), denunciato una decina di persone per “manifestazione non autorizzata” che manifestavano contro il processo-farsa Bruswood, hanno denunciato manifestanti in cortei sindacali per l’uso di fumogeni, denunciato ragazzi che avevano raccolto per beneficenza fondi per l’ospedale locale per lancio di fuochi d’artificio. Sempre presenti in massa a presidiare incontri organizzati dai neofascisti. Concludiamo ricordando che l’intervento della Questura contro i migranti vede Terni in cima alle classifiche della repressione/espulsione invio verso i CIE. Vorremmo sapere qual è il costo di tutto questo, non solo a livello democratico ma anche economico. Da circa una settimana è stato allontanato dalla nostra città il dirigente della DIGOS Moreno Fernandez inquisito tra l’altro di aver portato avanti indagini parallele e illegali, di abuso di ufficio, favoreggiamento personale, violazione e rivelazione di segreti d’ufficio e falso in atto pubblico. Chiediamo ora la completa bonifica della Questura con personale che rispetti e garantisca i diritti costituzionali di manifestazione delle idee e di difesa dei diritti e dei posti di lavoro.
CONFEDERAZIONE COBAS DI TERNI
Ha lasciato tutti sconcertati l'episodio di violenza ai danni del sindaco di Terni che è avvenuto questa mattina durante la manifestazione degli operai delle acciaierie, scesi in piazza per difendere il sito produttivo ternano nell'intricata vicenda della cessione di Outokumpu.
Le versioni sul fatto di Polizia e manifestanti sono discordi: la questura sostiene che la carica si è resa necessaria perchè alcuni violenti avevano cercato di forzare il cordone di sicurezza delle forze dell'ordine e avevano dato luogo a lancio di oggetti. Gli operai e i sindacati dicono invece che gli operai stavano avanzando pacificamente e a mani alzate e che hanno subito l'ingiustificata, a loro vedere, reazione degli agenti in assetto antisommossa. Una nota ufficiale della Questura parla di 5 feriti tra i poliziotti e uno tra i militari dell'Arma, mentre l'unico ferito serio dei civili è stato Leopoldo Di Girolamo, sindaco della città, sempre schierato in prima linea nelle manifestazioni che riguardano la difesa delle acciaierie.
La condanna dell'episodio è arrivata unanime dalla politica locale, ma la notizia ha avuto risonanza anche a livello nazionale e i rappresentanti dei vari sindacati hanno espresso parole di dura condanna rispetto a quanto accaduto.
Dal Governo è arrivata la telefonata del Ministero dell'Interno, Angelino Alfano, che si è informato sulle condizioni di salute del sindaco e ha rassicurato il primo cittadino che verrà usata la massima attenzione nel ricostruire precisamente i fatti e individuare eventuali responsabilità da parte delle forze dell'ordine.
Il parlamentare, Gianluca Rossi, ha presentato un'interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno, ecco il testo: l 5 giugno 2013 si è svolta nelle strade della città di Terni una manifestazione dei lavoratori AST in occasione dello sciopero di quattro ore organizzato da varie sigle sindacali e dalle Rsu, in merito alla vertenza in corso sulla difficile situazione in cui versa l'acciaieria ternana AST, attualmente in stallo per l'obbligo di vendita imposto dalla commissione europea per probabile posizione dominante all'attuale proprietà finlandese Outokumpu, a sua volta subentrante a Thyssenkrupp il corteo, partito dai cancelli di AST in Viale Brin, avrebbe avuto raggiungere la sede della prefettura della città come meta finale passando per la stazione ferroviaria; di come si sarebbe svolta la manifestazione era sta informata la Prefettura di Terni, al fine di assicurare lo svolgimento sereno della manifestazione, garantendo a cittadini e forze dell'ordine la massima sicurezza, il corteo giunto alle porte della stazione ferroviaria con l'intento di occupare simbolicamente la linea ferroviaria per breve tempo, ha incontrato l'opposizione delle forze di polizia che, nonostante il tentativo di mediazione da parte del Sindaco del Comune di Terni, dell'assessore regionale umbro allo Sviluppo Economico e dello scrivente, all'ingresso dei manifestanti nella stazione rispondevano con la forza; la situazione è quindi degenerata in una serie di scontri e manganellate a danno dei manifestanti. In particolare ne è risultato ferito un lavoratore ed il Sindaco del Comune di Terni, a cui una volta giunto in ospedale è stata attribuita una prognosi di 4 giorni di osservazione per la commozione subita; il comportamento immotivatamente violento e aggressivo da parte degli agenti di polizia non aveva alcuna ragion d'essere, poiché è sempre stata mantenuta una condotta pacifica, nell'alveo dei diritto costituzionale della manifestazione libera del proprio pensiero e del diritto di aggregarsi nella pubblica via; si chiede di sapere dal Ministro in indirizzo: se sia a conoscenza di quanto accaduto e quali siano le sue valutazioni in merito;
quale situazione di pericolo abbiano ravvisato gli agenti di polizia tale da venire meno alla cauta tutela dell'ordine pubblico; se non ritenga di dover chiarire quali siano state le dinamiche che hanno spinto le forze dell'ordine ad intervenire attivamente con violenza sui manifestanti e quale sia stata la catena del comando; se ritenga congruo e proporzionato alla situazione il comportamento delle forze dell'ordine e nel caso individui eventuali mancanze, come intenda intervenire al fine di accertarne le responsabilità ed evitare spiacevoli repliche di episodi simili in futuro.”
Il mondo sindacale ha reagito duramente – In particolare Marco Roselli, segretario nazionale della Fismic chiede subito l'apertura di un'indagine su quanto accaduto, leggiamo quanto scritto in una nota: “E’ inaccettabile quanto è avvenuto a Terni. Chiediamo che venga immediatamente aperta un’indagine per verificare chi ha dato l’ordine ai poliziotti di effettuare una carica contro lavoratori e cittadini che manifestavano pacificamente e nel corso della quale è stato ferito il sindaco, Leopoldo Di Girolamo. Per quanto ci riguarda, i responsabili dovranno dare conto di quest’azione spropositata”.
“Ribadisco – prosegue Roselli – si trattava di una manifestazione pacifica nell’ambito di uno sciopero proclamato per sollecitare una soluzione per l’Ast, messa in vendita dalla proprietà. Da mesi la situazione è in una fase di stallo e non si intravede a breve una soluzione positiva che possa garantire produzione e livelli occupazionali. Le acciaierie sono un patrimonio non solo di Terni, ma dell’intera industria manifatturiera nazionale. Al sindaco Di Girolamo va la solidarietà di tutta la Fismic”.
Anche il coordinatore nazionale del comparto Siderurgia dell’Ugl Metalmeccanici, Daniele Francescangeli, dice di “non ricordare un episodio del genere a Terni” – “Ciò che ho visto oggi a Terni non ha precedenti in oltre dieci anni di attività sindacale svolta alle Acciaierie Speciali ex Thyssen. E’ incredibile quanto avvenuto nel corso di una protesta pacifica di lavoratori che da anni sono in balìa di rimandi e assenze di risposte”.
“Necessario fare al più presto luce sulle responsabilità di ciò che è successo nel corso di un corteo a difesa di un sacrosanto diritto, quello al lavoro, corteo peraltro guidato da esponenti delle istituzioni, tra cui il primo cittadino di Terni Leopoldo di Girolamo, a cui va la nostra solidarietà”.
“I fatti accaduti oggi – prosegue – non devono però spostare l’attenzione dalle vicende riguardanti il futuro delle Acciaierie Speciali e dei suoi lavoratori, che, dopo aver contribuito a rendere il sito uno dei poli siderurgici più importanti d’Italia, vivono da troppo tempo nell’incertezza, e oggi hanno subìto un’ulteriore grave offesa. L’Unione europea, Outokumpu e l’esecutivo devono delle risposte concrete a queste persone, e a un intero territorio che oggi ha partecipato in massa alla manifestazione per difendere una risorsa cruciale per la sua economia”.
Consiglio comunale straordinario – “Dopo aver sentito il sindaco, nelle prossime ore la conferenza dei presidenti dei gruppi del consiglio comunale, convocherà una seduta straordinaria del consiglio stesso, sui fatti di stamattina verificatisi durante la manifestazione a tutela dell’Ast”. Lo hanno dichiarato il presidente del consiglio comunale e tutti i presidenti dei gruppi consiliari riuniti oggi pomeriggio a Palazzo Spada. La conferenza dei presidenti dei gruppi ha anche espresso solidarietà al sindaco Di Girolamo e ai lavoratori dell’acciaieria che hanno preso parte ad una manifestazione pacifica “restata tale anche dopo le cariche della polizia” e che ha dimostrato ancora una volta il senso di responsabilità dei lavoratori. La conferenza dei presidenti ha infine chiesto con forza “che vengano accertate in maniera chiara le responsabilità dei gravi atti di violenza accaduti stamattina, affinché tali situazioni non si ripetano più in una fase delicata come quella che la città sta vivendo a difesa della sua fabbrica più importante e che finora è stata sempre gestita con la massima correttezza a tutti i livelli”.
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