Enrico Melasecche (*)
Quando, scorrendo l’odg del consiglio comunale, si è giunti all’ultimo punto in programma quasi tutti i consiglieri di questa strana maggioranza si sono alzati e sono usciti dall’aula. Poiché la sinistra è al potere a Palazzo Spada non può parlate di sciopero ma di una vera e propria serrata. Quale il motivo dello psicodramma?
La discussione di un atto di indirizzo presentato dal nostro gruppo ben tre anni fa sui debiti ingenerati nel bilancio comunale dalla sottoscrizione da parte della giunta precedente di vari contratti di finanza derivata noti alle cronache come “famigerati” per le conseguenze negative per tutti color che coscienti o incoscienti ne hanno fatto uso.
E’ altrettanto noto che facemmo appelli accorati affinchè la giunta Raffaelli/Morelli si astenesse dall’acquistare tali prodotti. Ci risposero che tutto andava a gonfie vele e che il Comune ci avrebbe guadagnato. Infatti la Guardia di Finanza ha accertato che dirigenti e politici ben poco ci capivano, nonostante le solenni dichiarazioni di sicumera e che i ternani per chiudere oggi quelle posizioni dovrebbero pagare oltre 4.000.000 di euro.
Noi proponiamo che paghi chi quelle vere e proprie speculazioni ha voluto fare sulle spalle della città.
La vicenda del Monte dei Paschi di Siena ha riportato alla notorietà delle cronache tale meccanismo infernale su cui anche la sinistra ternana è caduta.
Ciò che stupisce è che questa maggioranza esca dall’aula per paura di confrontarsi liberamente, per non dover ammettere errori e supponenza.
Per mancanza del numero legale la discussione è rinviata alla prossima seduta, nella speranza che chi ha sbagliato lo ammetta e soprattutto signorilmente metta mano al portafogli per non far pagare ai ternani la propria incompetenza.
(*) capogruppo Udc