Riceviamo e pubblichiamo una lettera indirizzata all'assessore regionale, Silvano Rometti, scritta da una mamma che esprime la preoccupazione per la centrale a biomassa del Comune di Avigliano Umbro
Egregio Assessore all’ambiente, urbanistica e infrastrutture della Regione Umbria, Dott. Silvano Rometti,
Chi Le scrive è una signora di quarantuno anni, mamma di quattro figli, che vive in un bellissimo paese immerso nel verde, precisamente Avigliano Umbro in provincia di Terni.
Si chiederà cosa devo dirle; adesso Le spiego:
Io sono la Presidente del “Comitato per la tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini di Avigliano Umbro e dei Comuni confinanti”, ne avrà sentito parlare considerato che sono mesi, ormai, che insieme ad altri concittadini ci stiamo impegnando per evitare la messa in funzione di una centrale a biomassa di circa 1 MW nel nostro Comune.
So che Lei è favorevole allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile (ognuno ha le sue opinioni), ma deve ammettere che al riguardo ci sono opinioni discordanti, soprattutto fra politica e ricercatori. Questi ultimi studiano i danni che queste centrali producono alla salute e all’ambiente (anche se con emissioni sotto i limiti di legge).
Il nocciolo della questione però è un altro: secondo Lei chi ci rappresenta a livello locale, ovvero il Sindaco, massima Autorità Sanitaria, non ha l'obbligo quantomeno morale di portare a conoscenza dei cittadini le scelte che l'Amministrazione intende intraprendere e che si riflettono sull'intera comunità?
Beh, nel nostro Comune i cittadini sono venuti a conoscenza di ciò che stavano costruendo nella zona artigianale – industriale solo per vie traverse, quando già il cantiere di vocabolo Rena era in uno stato di avanzata edificazione.
Se chi è stato designato dai cittadini a rappresentarli nemmeno si degna, non solo di farli partecipi, ma addirittura di informarli, credo sia del tutto lecito che la popolazione insorga!
La politica, ultimamente, mi pare abbia dimenticato il suo ruolo principale, ovverosia quello di agire a favore dei cittadini a tutela del bene comune.
Quindi, sarà d'accordo con me, se Le confido che noi di Avigliano Umbro ci siamo sentiti traditi da chi aveva la nostra fiducia.
Certo, questa lettera non servirà a fermare la centrale e non sortirà nemmeno alcun effetto nei confronti del nostro “amato” Sindaco, ma mi auguro che possa essere d'esempio per altri Comuni dove il Primo Cittadino si prende la briga di decidere per tutti.
Mi scuso per questo sfogo ma accorciare le distanze dalle abitazioni, eliminare il limite di approvvigionamento nel raggio di 70 km e quant’altro permetterà che, fra un po’ di tempo, le centrali a biomassa, a biogas, se non veri e propri inceneritori, vengano costruiti a ridosso delle abitazioni e sicuramente ci continuerete a ripetere la solita favola che tali impianti non sono assolutamente pericolosi per la salute.
Mi perdoni se mi sono permessa di scriverLe ma, come mamma, sono preoccupata per il futuro e la salute dei mie figli, a chi altro potevo scrivere se non a Lei, in qualità di Assessore all'ambiente della nostra “verde” Umbria, sempre che “verde” la si possa ancora considerare?
Resto in attesa di un cortese riscontro.
Distinti saluti.
Franca Piacenti, a nome del Comitato per la tutela dell'ambiente e della salute del comune di Avigliano Umbro e dei paesi limitrofi.