Cronaca

Terni, le priorità della Cgil per il 2017

La Camera del Lavoro di Terni ha ospitato questa mattina la tradizionale conferenza di fine anno della Cgil ternana. A fare il punto è stato il segretario generale della Cgil di Terni, Attilio Romanelli, affiancato dal responsabile dell’organizzazione Mauro Bottinelli. Il segretario della Cgil ha parlato di occupazione femminilesicurezza sul lavorocontrasto alla povertà crescente. Tre grandi emergenze che la Cgil di Terni mette in cima all’agenda per il 2017. “Un anno che potrebbe presentare elementi di discontinuità rispetto alla lunga crisi che ha messo in ginocchio il territorio, a patto però che l’importante strumento dell’area di crisi complessa – spiega Romanelli – sia utilizzato per un reale rilancio dei settori strategici dell’economia ternana e non come fondo da cui attingere finanziamenti“.

L’analisi di Romanelli è partita dal dato sugli infortuni sul lavoro, che sono in aumento nella provincia di Terni,1892 nei primi 10 mesi dell’anno contro i 1761 dello stesso periodo del 2015: “Credo che sia imbarazzante che si attivi un protocollo sulla sicurezza senza aver interpellato i sindacati. In un percorso del genere deve partecipare chi è chiamato al controllo, l’impresa e ovviamente i rappresentanti dei lavoratori. Specialmente in un area e in un periodo in cui diminuiscono i lavoratori e aumentano gli infortuni sul lavoro“.

Analizzando il 2016 – ha proseguito – non si può non parlare dei temi della povertà e dell’isolamento che investono una fascia molto ampia di questo territorio. Ci sono 60mila pensionati nel territorio e molti vivono con la pensione minima e non sono più in grado di andare avanti. Isolamento e povertà caratterizza anche il 53% dei giovani della provincia di Terni che non lavorano. Su di loro abbiamo solo sentito le pessime battute (ndr, riferendosi al Ministro Poletti) di chi dovrebbe garantirgli il futuro per il bene del Paese. Povertà e isolamento caratterizzano anche troppi cinquantenni. Capifamiglia con mutui sulle spalle che improvvisamente sono stati espulsi dal mercato del lavoro. A questa categoria si può aggiungere un terzo termine: Disperazione, non per la propria condizione ma per quella delle famiglie“.

Romanelli ha poi parlato anche di alcuni temi caldi del momento: “La vicenda Briccialdi continua a preoccuparci, non ci sembra che ciò che si è stabilito in queste ore risponda alle reali esigenze dell’Istituto. I due milioni di euro in tre anni non possono soddisfare le esigenze di una struttura che costa 1,8 miliardi l’anno. Occorre percorrere una strada diversa. I parlamentari umbri devono adoperarsi per salvaguardare questa eccellenza culturale. Serve la statalizzazione dell’Istituto“.

Il segretario della Cgil ha poi espresso solidarietà ai lavoratori delle cooperative coinvolte nell’Operazione Spada: “Non possiamo mettere tutto nel tritacarne. I lavoratori e le lavoratrici non possono essere associati a eventuali degenerazioni dirigenziali che vanno accertate e poi sanzionate“.

Durante la conferenza di fine anno si è parlato anche delle difficoltà di alcune aziende del settore agro-alimentare come la Novelli e la Eskigel. Prendendo spunto da quest’ultima Romanelli ha richiamato l’attenzione sul tema della condizioni di lavoro delle donne, strette tra la morsa del precariato e della crisi.