La questione sicurezza torna ciclicamente ad essere uno dei problemi maggiormente sentiti in città: questa volta si tratta di una circostanza che, a Terni, non era mai stata osservata e, nello specifico, sono le donne che lavorano a corso Tacito a denunciare una situazione che le vede costrette a unirsi e “fare gruppo” per paura di subire qualche aggressione o comunque di non poter lavorare in tranquillità. Che la città abbia cambiato fisionomia è cosa evidente e certa, così come è cosa nota che il sindaco Bandecchi paga di sua tasca una vigilanza privata che, oltre a creare polemiche su presunti ‘problemi organizzativi’ con Carabinieri e Polizia di Stato, al momento non sembra aver risolto questioni come questa, forse le più indicate per incarichi a vigilanza privata.
Entrando più nello specifico, una rappresentante delle donne che lavorano nei negozi di corso Tacito, a nome di tutte le altre lavoratrici, ha postato su Facebook un appello alle Istituzioni e alle forze dell’ordine, vista la costante preoccupazione che le assale al momento della chiusura delle attività commerciali, quando si devono fare conti e versamenti: a fine serata, secondo quanto riferito dalle lavoratrici, corso Tacito non sarebbe sicura, anzi: “Chiedo a nome di tute le donne che lavorano nei negozi di corso Tacito e zone limitrofe una presenza continua delle forze dell’ordine – ecco l’appello delle donne di corso Tacito – Dalle 19.45 alle 20.15 devono esclusivamente fare le “vasche” per il Corso. C’è un continuo litigare a voce alta di cittadini stranieri e non e noi che dobbiamo chiudere le attività, fare i conti o versare ci siamo trovate a dover “fare gruppo”. Questa cosa non è giusta, in quell’orario, in particolar modo, ci servono sicurezza e tranquillità”.
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