Categorie: Politica Terni

Terni, le critiche del Comitato per l'acqua bene comune al SII

Comitato referendario per l'acqua bene comune di Terni, Narni, Amelia ed Otricoli

Coloro che percorrono a piedi in questi caldi giorni la via francigena ed i paesi della Valnerina troveranno le fontanelle pubbliche chiuse dal SII. In provincia di Terni abbiamo perdite degli impianti di circa il 50% dell’acqua e quello che fa il gestore è togliere l’acqua delle fontane. A Fornole i cittadini stanno conoscendo quanto siano affidabili i comunicati del SII che parlano di investimenti: non hanno acqua potabile da settimane. Il SII gestore del servizio idrico si fa un po’ di pubblicità nel comunicato stampa del 4 luglio, affermando che è stato rispettato l’esito referendario. Noi abbiamo consegnato 420 firme di famiglie che chiedono il rimborso, tramite la campagna di obbedienza civile, del 7% da luglio 2011 (quando cioè i risultati del referendum furono pubblicati in gazzetta ufficiale) a dicembre 2011. E sappiamo che da dicembre 2011 il CDA di ATI4 ha di fatto spostato quel 7% dalla voce specifica del profitto di impresa su tutta la bolletta. Della serie paghi sempre quel 7%. Il SII ci informa che questo giochino contabile è stato fatto insieme ad associazioni dei consumatori, il comitato per l’acqua di Terni vorrebbe sapere chi si è prestato a questi giochetti contabili a somma zero per gli stessi consumatori. Noi sappiamo che: SII, il gestore trentennale del servizio pubblico ha le tariffe più care dell’Umbria e tra le più care d’Italia. In bolletta sono stati caricati in varie forme (costi non ammissibili in tariffa, oneri di ingegneria, interessi sugli investimenti) i debiti fatti dal SII verso le banche, cosa che il TAR dell’Umbria ha considerato illegittimo. Basti ricordare il mutuo ventennale contratto nel 2006, per il quale i cittadini pagano € 523.110 all'anno, più gli eventuali interessi di € 310.000. Il servizio è carente, la situazione di Fornole è solo l’ultima emergenza; non c’è reale volontà di restituire quanto pagato illegittimamente dalle famiglie dopo i referendum del 12 e 13 giugno 2011; gli investimenti promessi dal SII sono solo retorici; in verità mancano 10 sui 14 milioni di euro (oltre il 70%) di fondi che SII avrebbe dovuto investire nelle strutture e non ha investito (risparmio su servizi fatti pagare in bolletta); la percentuale delle perdite dell’acqua è intorno al 50%; le fontane pubbliche lungo la Valnerina vengono chiuse, quando basterebbe fornirle di rubinetti per evitare sprechi. I rimborsi dovuti a 2500 utenti per allaccio alle fognature sono di fatto tenuti in ostaggio dal SII, che invece di avvisare direttamente gli aventi diritto mette i codici utenti su internet. La inutile sede dell’ATI4, pagata oltre € 400.000, è stata indirettamente pagata dagli utenti. Fare impresa così è facile: tutto viene fatto pagare ai cittadini: calcoli sbagliati, profitti di impresa illegittimi, perdite di acqua, mancati investimenti, debiti e immobili. Per questo chiediamo: immediati rimborsi, la diminuzione consistente dei prezzi della quota considerata vitale (80 litri al giorno pro capite), il ritorno alla gestione pubblica.