Giardinieri e custodi assunti per case di campagna rivelatesi dei ruderi fatiscenti sommersi dalle sterpaglie, badanti assunti all’insaputa degli assistiti: sono solo alcune delle situazioni singolari scoperte dagli investigatori dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Terni a partire dall’ottobre 2012, da quando cioè sono iniziati i controlli per verificare i requisiti richiesti dalla Legge 109/2012 per la regolarizzazione di lavoratori stranieri.
Le domande (per la cui presentazione bisognava versare un contributo di 1.000 euro per ciascun lavoratore), arrivate nell’ufficio di via Antiochia, diretto dal Commissario Capo Francesca D. Di Luca, sono state 249: 63 le richieste per lavoratori ucraini, 35 per i cingalesi, 31 per i cinesi, 27 per gli indiani, 15 per i moldavi, 11 per gli albanesi e a seguire per le altre nazionalità.
Tra i motivi dei rigetti delle istanze, il reddito insufficiente da parte del datore di lavoro, ma soprattutto le false attestazioni che hanno portato alla denuncia di 65 persone: 53 italiani e 12 stranieri. Datori di lavoro che hanno falsamente dichiarato l’esistenza di un rapporto lavorativo almeno dal 9 maggio 2012, tra questi, alcuni noti pregiudicati ternani che già in passato, in occasione di procedure di regolarizzazione, avevano tentato di assumere lavoratori stranieri.
Terni, lavoro irregolare per immigrati / 65 denunce della Polizia
Mar, 01/10/2013 - 19:16